
“…Di qui nacque che tutti e’ profeti armati vinsono e li disarmati ruinorono…”
Da “Il Principe” di Machiavelli
Motivazioni filosofiche del Bitcoin
Grazie al suo mirabolante exploit il Bitcoin e’ stato per mesi sulla bocca di tutti ma ben pochi credo ne abbiano capito la radicale visione del mondo che sottointende
Il Bitcoin nasce dalla galassia di quel movimento anarcolibertario conosciuto come cyberpunk. A fronte di una tecnologia che mette sempre più sofisticati ed invasivi mezzi nelle mani dello Stato per poter controllare gli individui la loro risposta e’ stata tagliamo il principale strumento di coercizione che lo Stato ha: il monopolio della moneta.
Lo Stato infatti controllando la moneta controlla il destino di ogni cittadino, sia a livello Macro (l’offerta di moneta condiziona il livello dei prezzi e del tenore di vita) sia soprattutto a livello spicciolo grazie alla progressiva dematerializzazione della stessa.
I giovani magari non se ne rendono conto, ma noi “vecchietti” ci ricordiamo ancora di un mondo dove tutti giravano con le banconote in tasca. Dove il massimo della sofisticatezza era il blocchetto di assegni dei pochi che avevano un conto corrente in banca.
Adesso io per primo per pigrizia uso la carta di credito – o meglio di debito – anzi vista la grande comodità l’ho associata al mio Apple Watch e quando pago non devo neanche estrarre la carta dal portafoglio: allungo il braccio e lo accosto al POS.
Ma cosa comporta questo: che il “denaro” inteso come qualcosa di fisico, di tangibile non esiste quasi più. Sono tutti byte disseminati in qualche cloud e tutta l’attività che uno fa con i suoi soldi resta negli archivi elettronici a disposizione dello Stato. Sì ma c’è la privacy… E come no certo c’è la privacy ma se pensate che avendo firmato qualche scartoffia per la privacy siete a posto state freschi….

La cosa non finisce qui ovviamente tutte le banche centrali stanno sviluppando e testando una propria “moneta elettronica” con l’obiettivo di eliminare proprio fisicamente le banconote. Ognuno di noi sarà dotato di un wallet (l’equivalente elettronico del portafoglio) sul proprio telefonino prima su un microchip impiantato sotto pelle più avanti e con quello pagheremo tutto. A parte i grandi disagi che questo comporterà soprattutto per le persone più anziane che già adesso si trovano in difficoltà per la progressiva chiusura delle filiali bancarie questa è una misura fortemente liberticida. Non a caso il paese più avanti in questo processo è la Cina.
Sei solito catastrofico che vede tutto nero! No, non occorre andare in un futuro più o meno distopico per vedere i potenziali effetti del controllo dello Stato reso possibile dalla moneta elettronica.

Penso che tutti abbiate sentito parlare del “reddito di cittadinanza” la misura varata fra mille polemiche dal governo giallo verde per sostenere le famiglie e le persone a basso reddito. Ma in cosa consiste fisicamente questo “reddito di cittadinanza”? È una tessera Postepay che ogni mese viene ricaricata dall’Inps con il sussidio stabilito. Ma lo Stato Etico si è auto assegnato il compito di “educare” il cittadino povero e non gli lascia utilizzare questo sussidio come meglio crede. Pone dei limiti al prelievo mensile di contanti (100 euro mi sembra) e il resto glielo fa spendere solo in certi negozi per evitarne un uso “vizioso”. Adesso visto che siamo italiani e una volta fatta la legge riusciamo a trovare l’inganno quelli con il reddito di cittadinanza vanno dal salumaio amico e gli dicono batti uno scontrino di 20 Euro e dammene 17 in contanti che mi compero le sigarette, ma un domani quando il contante non ci sarà più?
La strada della moneta elettronica statalizzata apre possibilità infinite di controllo e di divieti da parte dello Stato sempre per altissimi fini etnici ovviamente… ci mancherebbe altro.. però…
Pensate solo a quella forma di apartheid e controllo sociale che è stato il Green Pass: io per non aver fatto la terza dose non potevo entrare in un bar peggio che fossi stato un nero nel Sudafrica di prima di Mandela. Ebbene se già operativa la moneta elettronica anche se fossi entrato in un bar di straforo non avrei potuto bere la mia ombra di prosecco perché il mio wallet avrebbe rifiutato il pagamento…
In Cina come al solito sono già avanti: è in stato di avanzata realizzazione il sistema di credito sociale una specie di patente a punti che valuta quanto sei un bravo cittadino e che comporta tutta una serie di punizioni, dal non lasciarti prenotare il treno per le vacanze all’escludere i tuoi figli dalle scuole piu’ prestigiose… Ovviamente i requisiti per cui uno è un buon cittadino li stabilisce lo Stato o meglio nel caso della Cina il Partito Comunista…
Genesi e funzionamento del Bitcoin

Su queste premesse nel 2009 Satoshi Nakamoto probabilmente un nome di fantasia assunto dal gruppo di hacker – anche se negli anni più di qualche svitato ha dichiarato di essere lui Nakamoto ovviamente senza portare nessuna prova – pubblicò un paper con le specifiche del progetto e rilascio’ il primo software open source dando il via al fenomeno Bitcoin.
Non mi avventuro nella descrizione approfondita del Bitcoin: basti pensare che i due obiettivi “filosofici” del Bitcoin mantenimento del valore e decentramento massimo per non renderlo “attaccabile” dagli Stati sovrani sono stati predisposti ponendo un tetto al numero il Bitcoin creabili (21 milioni) e archiviando in una blockchain non modificabile tutte le transazioni distribuendone le copie in un numero infinito di nodi (per ora si stimano in più di 40.000 fra pubblici e privati) presenti in tutto il mondo.
La gestione delle transazioni fatte con il Bitcoin e quindi la creazione dei blocchi che vengono caricati nella blockchain è demandata ai “miners” che sono in concorrenza fra loro per risolvere i complessi algoritmi di crittografia che servono per controllare che chi ha disposto la transazione abbia effettivamente i bitcoin che vuole trasferire e che non stia facendo il furbetto cercando di mandare lo stesso Bitcoin a più persone. Chi vince ha il diritto di scrivere il blocco delle transazioni che vengono “congelate” nella blockchain. Un nuovo blocco viene generato grossomodo ogni 10 minuti.
I Bitcoin sono stati creati e continuano ad essere creati per remunerare i “minatori” che vincono la gara a scrivere il blocco nella Blockchain. Agli albori questa era un’operazione molto semplice possibile anche con un normale computer. E per ogni blocco venivano creati 50 nuovi Bitcoin. Satoshi o chi per lui aveva giustamente previsto che all’inizio il Bitcoin avrebbe avuto un valore irrisorio ma che progressivamente sarebbe aumentato di prezzo quindi man mano che passa il tempo il numero di Bitcoin emessi ad ogni blocco viene dimezzato in un processo chiamato “halving” . Ad ora i Bitcoin emessi sono 18,8 milioni su 21 milioni massimi previsti e la remunerazione per ogni blocco è 6,25 nuovi bitcoin che si dimezzerà nel 2024 e andrà a zero nel 2140.

Dai semplici computer dei tempi eroici la potenza per poter “minare” cioè risolvere le complesse equazioni legate alla validazione dei blocchi è andata via via aumentando tanto che ora siamo a impianti con centinaia di computer dedicati che lavorano assieme. Di pari passo è aumentato il consumo di energia per far andare avanti l’ecosistema Bitcoin: si stima che il consumo totale sia superiore a quello di un paese come il Cile e questo sta attirando gli attacchi degli ecologisti.
Per chi volesse approfondire la parte tecnica del Bitcoin e dell’ecosistema che ci gira intorno suggerisco due siti: quello ufficiale del Bitcoin Italia https://bitcoin.org/it/ e quello del podcast in italiano tenuto da due pionieri del bitcoin https://bitcoinitaliapodcast.it Anche il Sole24Ore ha appena lanciato un Podcast sul Bitcoin reperibile qui Podcast sul Bitcoin del Sole24Ore
MA A CHE PUNTO SIAMO?
Può il Bitcon essere considerato una Moneta?
Intanto bisogna mettersi d’accordo su cosa intendere per moneta: la moneta ha sostanzialmente due utilizzi, mezzo di pagamento e riserva di valore.
La moneta a corso legale di uno Stato ha ovviamente funzione di mezzo di pagamento: nessuno in Italia può rifiutarsi di accettare l’euro in un negozio. Ha anche funzione di riserva di valore: chi ha due risparmi generalmente li tiene in euro, ma non sempre è così. Pensate a paesi ad altissima inflazione come ad esempio l’Argentina dove se uno ha dei risparmi si guarda bene dal tenerli in pesos, cerca in tutte le maniere di trasformarli in valuta forte.
Una moneta che non abbia corso legale può essere considerata tale se viene accettata appunto come moneta da una grande platea di persone. Pensiamo all’oro: dalla non convertibilità del dollaro del 1971 l’oro non ho più nessuna funzione monetaria dal punto di vista legale, eppure ha comunque conservato il suo status di riserva di valore e di mezzo sia pure informale di pagamento. Da un punto di vista razionale questo non ha senso: l’utilizzo dell’oro a scopi industriali è marginale, quindi a che scopo l’uomo si inoltra nelle viscere della terra per estrarre l’oro per nuovamente seppellirlo sotto terra nei Caveau delle Banche? Ma l’uomo non è un essere razionale, dalla notte dei tempi riconosce un valore all’oro e ormai questo valore è ben radicato per dirla alla Jung nel suo inconscio collettivo.

E il Bitcoin è accettato come moneta? Dipende! come tutti i fenomeni “nuovi“ vi è una base di entusiasti ad ogni costo che vogliono usare il Bitcoin come moneta. Ma questa base non è ancora abbastanza grande da permettere di fare “massa critica“ quindi negozi in giro che accettano Bitcoin ne vedete pochi, e probabilmente quei pochi solo perché il padrone del negozio o più probabilmente il figlio del padrone è un entusiasta della nuova tecnologia.

Il grosso problema il Bitcoin come mezzo di pagamento è che riesce a gestire cerca 7 transazioni al secondo mentre Visa con le sue carte di credito ne gestisce più di 1.700 Un blocco viene validato ogni 10 minuti e quello è il tempo di risposta massimo ma se viene superata la capacità del sistema – i famosi sette movimenti al secondo – la rete si ingolfa e il tempo di risposta si dilata ancora di più. Tempi di risposta simili rendono impossibile pagare alla cassa del supermercato: ve la immaginate la fila di clienti sbuffanti che aspetta col carrello dietro di voi.. Per ovviare a questo grosso inconveniente si sta cercando di sviluppare una rete più leggera che si appoggia sulla blockchain: il Lightning Network (LN). Che sarebbe un modo di muovere i Bitcoin registrando solo alla fine i saldi nella blockchain.
Altro problema che frena l’adozione la complessità contabile fiscale di gestire i pagamenti in Bitcoin che per il fisco non si sa ancora bene cosa sia, senza parlare della volatilità del rischio cioè di trovarsi oggi con i Bitcoin incassati ieri che valgono il 5% di meno (o il 5% di più ma ultimamente sono quasi sempre scesi….)
Dove il Bitcoin sta trovando un sua utilizzo pratico è nel terzo e quarto mondo dove la maggioranza della popolazione non è “bancarizzata”. Pensiamo alle rimesse degli emigranti in paesi come quelli del centro America o dell’Africa. Trasmettere soldi alle famiglie per le vie bancarie tradizionali ha dei costi esagerati senza contare che in quei paesi le banche sono molto poco presenti quindi incassarli un problema. Il Bitcoin dà un’alternativa veloce e a costi nettamente inferiori.

Tanto è vero che in uno di questi paesi El Salvador l’ambizioso nuovo presidente Bukele ha deciso di rendere il Bitcoin moneta a corso legale affiancandolo al dollaro. Così ha messo a disposizione di tutti cittadini un wallet sul telefonino con dentro in regalo 30 dollari – che lì sono soldi – per permette loro di pagare e incassare in Bitcoin. Ha anche fatto installare dei “bancomat” per Bitcoin in giro per il paese. Lo scopo era duplice: attirare a El Salvador nerds, fricchettoni e investitori esteri per dare il via ad una economia digitale e a lungo andare per affrancarsi dal dollaro. Purtroppo i cittadini dopo aver allegramente speso 30 $ avuti in regalo hanno perso interesse anche perché non è stata data loro un’adeguata informazione e l’esperimento a detta di molti sta miseramente fallendo.
Conclusione: il Bitcoin è anche accettato come mezzo di pagamento ma a macchia di leopardo ed e’ ben lontano dal raggiungimento di una massa critica che faccia sì che la gente per comodità e per i costi lo preferisca ad altre alternative di pagamento.
Il Bitcoin come riserva di valore
L’assioma secondo cui il Bitcoin essendo emesso in una quantità finita (21 milioni in tutto) avrebbe dovuto mantenere inalterato nel tempo il suo potere di acquisto contrapposto alle monete fiat – che sotto la pressione della continua emissione da parte delle banche centrali sono destinate a perdere valore – si è dimostrato ad oggi falso.
Come dice spesso Warren Buffet quando l’acqua è alta tutti sono capaci di nuotare, è quando l’acqua cala che si vede chi ha il costume e chi è senza. In questo particolare momento di crisi dei mercati finanziari con il crollo combinato sia delle azioni che dei titoli obbligazionari il Bitcoin lungi dal rappresentare una eccezione – una asset class decorrelata – è sceso ancora più in fretta del resto dei mercati. Quindi definire il Bitcoin come il nuovo oro digitale è quantomeno alquanto precipitoso. Lo diventerà? può anche essere ma non qui ed adesso. Vedere in merito l’articolo di Barron’s che ho tradotto: Articolo di Barron’s sul crollo del Bitcoin
Il Bitcoin come tutela della libertà individuale.
Ma il Bitcoin riesce veramente ad essere uno scudo a tutela della libertà personale contro l’invadenza dello Stato? Bisogna distinguere. A livello macro il Bitcoin ha dimostrato una straordinaria capacità di resistenza grazie alla sua non centralizzazione.
Non c’è una struttura gerarchica con un ente o un consiglio di amministrazione che controlla il Bitcoin ma il sistema è decentralizzato al massimo e uno Stato che lo volesse bloccare non troverebbe una testa da tagliare. La Blockchain è unica ma duplicata in si stima più di 40.000 nodi (computer che ne conservano una copia nell’hard disk): basta che ne sopravviva uno e il Bitcoin è salvo.
L’attacco più “brutale” portato al Bitcoin è stato fatto dalla Cina che ovviamente vista la sua natura “democratica” non vuole assolutamente lasciare nelle mani dei suoi cittadini spazi di libertà che ne attenuino il controllo sociale e che in più possano fare concorrenza allo yuan digitale che sta sviluppando. Prima ha proibito ai suoi cittadini e alle banche di negoziare Bitcoin. E poi prendendo a pretesto il consumo di energia e quindi l’inquinamento dalla sera alla mattina ha chiuso le mining farm. Dato che i “minatori” cinesi rappresentavano una percentuale non irrilevante del totale questa misura ha provocato un momentaneo rallentamento del sistema. Il tempo di caricare sul camion o sugli aerei i computer delle farm cinesi e trasferirli nei paesi vicini e si è normalizzato.
Ergo a meno che non si arrivi ad un improbabile governo mondiale che decreti il blocco ad adesso l’ecosistema Bitcoin è inattaccabile.
Scudo anche per il singolo?
Ma come sono le cose viste con l’ottica del singolo che si vuole difendere dallo Stato e per far questo vuole poter disporre di una valuta totalmente anonima che lo renda indipendente da ogni possibile controllo?
Purtroppo stavolta Davide le sta prendendo da Golia. Non potendo controllare il sistema gli Stati si sono messi a controllare gli accessi al sistema stesso.
Il normale cittadino che non sia un super hacker per comprare Bitcoin si deve rivolgere ad un Exchange, e prendendo a pretesto l’antiriciclaggio, l’ evasione fiscale, il mercato nero e chi più ne ha più ne metta gli Stati hanno obbligato gli Exchange ad identificare i clienti e a comunicarne i dati. Provate ad aprire un conto con Coinbase oppure con Bilance: richiederanno copia del documento di riconoscimento del codice fiscale e una presentazione in video conferenza
Per gli italiani visto che gli Exchange sono tutti all’estero in più c’è il balzello di dover comunicare ogni anno nella denuncia dei redditi il totale delle cripto valute detenute presso di loro e di auto calcolarsi la tassazione come se fosse un deposito estero.
Nel momento che lo Stato sa della tua transazione in Bitcoin questa cessa di essere anonima e quindi cessa la copertura che il Bitcoin ti può dare, e da qui la mia pessimistica citazione di Machiavelli nel sottotitolo.
Si salvano i fortunati o visionari che hanno accumulato dei Bitcoin nei tempi eroici quando nessuno ci badava, ma anche no perché sono come il drago Fafnir accovacciato sul suo oro nella saga dei Nibelunghi: il loro tesoretto non lo possono spendere perché per utilizzarlo devono passare per le forche caudine dei controlli e quindi esporlo all’occhio di Sauron/Stato.
I cinesi quando qualcuno gli sta antipatico gli augurano di vivere in tempi interessanti… e purtroppo noi ci avviamo a vivere in tempi molto interessanti… anche troppo…
Fino a qui il Bitcoin ma la famiglia delle cryptovalute si e’ presto molto allargata: ne parlo qui Cryptovalute ed investimenti mostrando anche come fare per comperarle\investirci.
19/12/22 Barron’s: Il crollo di FTX è una vittoria per la sicurezza nazionale
Se avevate dei dubbi sull’impatto anarcoide libertario del Bitcoin leggete qui cosa ne pensano dall’altra parte della barricata….
Di Samantha F. Ravich e Sergio Rodriguera Jr.
Informazioni sugli autori: Samantha F. Ravich è la presidente del Center on Cyber and Technology Innovation presso la Foundation for Defense of Democracies e serve negli Stati Uniti. Comitato consultivo per le indagini informatiche dei servizi segreti. Sergio Rodriguera Jr. è il co-fondatore di Straylight Systems e ha lavorato come consulente senior per l’intelligenza artificiale presso la Federal Reserve Bank di Boston.
Il crollo del gigante delle criptovalute FTX è un fatto nettamente positivo per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
Mentre dovremmo applaudire l’innovazione e incoraggiare l’assunzione di rischi responsabili, il rapido aumento delle valute appena regolamentate nel mezzo del sistema monetario statunitense è stato pericoloso. C’è una supervisione limitata per proteggere gli investitori da frodi, furti e altri abusi, mentre la crescita di questo spazio finanziario non governato è stata un vantaggio per il riciclaggio di denaro. L’FBI osserva che rubare criptovalute comporta “relativamente meno complicazioni” per i criminali e i regimi canaglia rispetto al furto dalle banche tradizionali. Negli ultimi due anni, la Corea del Nord potrebbe aver hackerato almeno 1 miliardo di dollari in criptovaluta per sostenere le sue ambizioni nucleari e missilistiche. FTX è stata perseguitata dalle accuse di essere stata hackerata subito dopo il suo fallimento in ottobre.
Tuttavia, la cosa più preoccupante per la sicurezza nazionale e la stabilità economica degli Stati Uniti a lungo termine è il pericolo che una forma alternativa di valuta non regolamentata rappresenta al potere della Federal Reserve e del dollaro USA. A livello internazionale, il dollaro regna sovrano come valuta di riserva mondiale, con il 60% delle riserve estere ufficiali divulgate detenute in dollari.
Il soft power che accompagna il dominio del dollaro è formidabile. Le persone di tutto il mondo equiparano giustamente questa forza finanziaria ai benefici dei liberi mercati e dello stato di diritto. Gli strumenti di coercizione finanziaria, come le sanzioni, che le successive amministrazioni usano per punire una varietà di attività dannose si basano anche sul potere del dollaro USA e sul ruolo unico che svolge nel commercio globale.
Se le criptovalute diventassero un’alternativa pienamente accettata e utilizzata al dollaro, non solo l’America perderebbe una notevole influenza all’estero, ma anche la capacità di Washington di gestire la sua economia nazionale diminuirebbe. Verruche e tutto il resto, gli Stati Uniti La Federal Reserve esiste per “promuovere la stabilità, l’integrità e l’efficienza dei sistemi monetari, finanziari e di pagamento della nazione in modo da promuovere prestazioni macroeconomiche ottimali”. Lo fa principalmente controllando i tassi di interesse per influenzare l’offerta di moneta. La capacità della Fed di stabilizzare l’economia degli Stati Uniti e garantire che le imprese americane mantengano un vantaggio a livello globale si eroderebbe se l’adozione della criptovaluta dovesse rivaleggiare con il dollaro.
Nonostante questi rischi, le piattaforme di criptovaluta come quella creata dal bambino selvaggio Sam Bankman-Fried sono fiorite. FTX è stata fondata nel 2019 e, nei tre anni successivi, è cresciuta fino a 32 miliardi di dollari al suo picco di valutazione quest’anno. Quell’enorme crescita ha rispecchiato le tendenze nel più ampio mercato delle criptovalute, che valeva quasi 3 trilioni di dollari a novembre 2021, misurato come il valore totale di tutte le criptovalute in circolazione. Il numero di utenti di criptovaluta è quasi triplicato a livello globale durante il 2021.Pew Research ha scoperto che il 16% degli adulti americani aveva investito, scambiato o usato una criptovaluta alla fine dello scorso anno. Negli ultimi anni, le banche globali tra cui Goldman Sachs, BNY Mellon e Citigroup hanno iniziato a investire pesantemente in criptovalute, con Morgan Stanley che ha investito quasi 1,1 miliardi di dollari nel mercato delle criptovalute solo tra agosto 2021 e maggio 2022.
Al loro massimo di 3 trilioni di dollari, le criptovalute hanno superato il valore del denaro degli Stati Uniti in circolazione di quasi il 36%. Se SBF e altri non avessero aiutato a far scoppiare la bolla, il valore di mercato delle criptovalute avrebbe potuto raggiungere i 5 trilioni di dollari entro il 2030.
Mentre il mercato delle criptovalute è salito alle stelle, i regolatori non sono riusciti a tenere il passo. Il cavallo era scappato dalla stalla poiché FTX e il sui simili godevano (grazie ai contributi elettorali…) una potenza sovradimensionata nelle sale del Congresso. I membri di entrambe le parti erano desiderosi di saltare su quel cavallo e cavalcarlo fino al tramonto.
In altre parole, l’intero mondo delle criptovalute era diventato troppo grande per essere controllato. Ma ovviamente, non troppo grande per fallire. Il crollo di FTX ha cancellato 2 trilioni di dollari di valore con probabilmente altri in arrivo mentre l’effetto domino continua a far crollare a cascata altri operatori.
Quello che si può fare ora è riconoscere la buona notizia. Il cavallo è tornato nella stalla. Possiamo chiudere la porta dietro di esso. La risposta non è vietare le criptovalute ma regolarle per la protezione della sicurezza nazionale degli Stati Uniti e del pubblico.
In primo luogo, il governo degli Stati Uniti dovrebbe adottare la posizione della Banca dei regolamenti internazionali, che raccomandava l’applicazione di un approccio “stesso rischio, stessa regolamentazione” alle criptovalute. Dato che le criptovalute svolgono una funzione economica equivalente ad altri sistemi di pagamento e regolamento, dovrebbero essere soggette a standard equivalenti di rischio, governance e trasparenza.
È anche il momento di porre fine alla discussione su chi fra la Securities and Exchange Commission e la Commodities Futures Trading Commission debbano essere l’autorità di regolamentazione che mette un guinzaglio alle criptovalute. Questo dibattito senza fine è esattamente ciò che ha permesso che abusi come quelli di FTX fiorissero. Man mano che l’entità del rischio derivante da mercati multi-trillion-dollar non regolamentati diventa sempre più chiara, si deve nominare la SEC – un regolatore meglio stabilito, meglio finanziato e collaudato.
Infine, è tempo che la Federal Reserve passi dallo studio di una valuta digitale ufficiale degli Stati Uniti all’implementazione di una. Le valute digitali hanno vantaggi sia in termini di rapidità che di costo di transazione. La tecnologia dietro le valute digitali non è intrinsecamente pericolosa. Piuttosto, il rischio riguarda chi controlla come vengono utilizzati. Nelle stesse parole della Fed, una valuta digitale della banca centrale “sarebbe l’asset digitale più sicura disponibile al grande pubblico, senza alcun rischio di credito o di liquidità associato”.
Non ci sono molte volte nella sicurezza nazionale in cui il governo degli Stati Uniti ottiene un “fare di più” per correggere un grave difetto.
Forse SBF merita il nostro ringraziamento.
Commenti degli ospiti come questo sono scritti da autori al di fuori della redazione di Barron e MarketWatch. Riflettono la prospettiva e le opinioni degli autori. Invia proposte di commento e altri feedback a ideas@barrons.com.
Ottimo articolo Gianni. Complimenti. Adesso conosco molte più cose sul Bitcoin. ! Grazie e ciao