Edison Rnc: un rigore a porta vuota? No la porta non c’è’ più….

La mia analisi

forse…. basta che non lo facciate calciare a Roberto Baggio 😀 😀 😀

14/12/23 intervista al Boss di EDF che conferma come Edison non sia in vendita

05/10/23 con il piano di investimenti annunciato oggi ormai è chiaro che EDF non intende vendere Edison. Resta sempre una buona società ma l’appeal speculativo viene a cadere. Non la seguo più


17/2/23 L’articolo del Sole 24 Ore mi fa venire qualche dubbio… leggete il mio commento…

21/03/23 anche il loro comunicato comincia a far vacillare le mie previsioni…

Edison e’ una società italiana dell’energia nata dalle ceneri della Montedison . Nel 2012 era stata acquisita da EDF – l’Enel francese – che aveva delistato le azioni ordinarie. Sulla borsa italiana sono rimaste quotate solo le azioni di risparmio. 

Ma cosa sono le azioni di risparmio? Un reperto dei tempi dei dinosauri, degli anni in cui i capitalisti italiani sempre a corto di capitali  per mantenere il controllo dei loro gruppi si inventarono questa categoria di azioni senza diritto di voto in assemblea. Gli azionisti di risparmio mettevano i soldi ma a comandare continuavano loro. In compenso le azioni di risparmio avevano alcuni vantaggi: essere le ultime a dover  essere svalutate in caso di perdite e soprattutto avere la precedenza sul pagamento dei dividendi e con una percentuale piu’ alta di quelle ordinarie

Cambiati i tempi le azioni di risparmio  diventate troppo onerose sono state via via trasformate in azioni normali: ne sopravvivono pochissime  fra le quali quelle dell’Edison.

Vediamone i vantaggi:

  • valore nominale 1 euro
  • dividendo minino  5% ma comunque del 3% superiore a quello delle az. ordinarie
  • cumulo dei dividendi: i dividendi non pagati si cumulano per 5 anni

Per anni l’Edison  impegnata in una profonda trasformazione che la ha portata ad essere uno dei più grossi operatori “green” ha chiuso il bilancio in perdita non pagando dividendi. 

Ma l’anno scorso e’ tornata in utile le azioni ordinarie (ricordo possedute tutte dall’EDF) hanno pagato 0,055 euro  e le risparmio un dividendo di 0,285 euro: 0,085 per il 2021 + 0,20 di dividendo cumulato del 5% per i quattro anni precedenti.

Ovviamente l’attesa di questo dividendo monstre aveva fatto uscire dal limbo le azioni da anni “dimenticate” sul listino a prezzi attorno all’euro e venti e salite fino ad 1,86 eur  prima dello stacco della cedola per poi scendere con il calo della borsa in generale e la paura della tassa sugli extraprofitti delle aziende energetiche messa dal governo.

Ma cosa è successo nel frattempo? Che appunto di fronte alla crisi energetica  Macron il presidente  francese ha deciso di NAZIONALIZZARE l’EDF  lanciando probabilmente a  novembre un Opa per comprare il  rimanente 15% di azioni sul mercato.

Nazionalizzare? ma non si può le regole europee sono chiare! Benedetta innocenza…. per le regole europee vale quello che diceva Sordi\Marchese del Grillo nel  famoso film: “io -Germania Francia OIanda- so io e voi nun siete un c.zzo!”…..

L’EDF  grazie alla scelta lungimirante di De Gaulle produce il 74% dell’energia in centrali atomiche che adesso hanno bisogno di essere rinnovate  ed ampliate con investimenti stimati in 100 miliardi, da qui la decisione di farla tornate totalmente in mano pubblica.

E questo ha fatto partire le voci di una possibile vendita di Edison appunto per recuperare capitale da investire nel nucleare.

Voci prontamente smentite dai vertici dell’EDF  ciò nonostante il mercato ha cominciato a crederci e fare alcuni conti. Il 5 ottobre un articolo di Reuter parlava di una stima attorno agli 8 miliardi. Prendiamola per buona e facciamo due conti:  Edison ha 4,6 miliardi di azioni ordinarie vorrebbe dire un prezzo di 1,83 euro per azione.

E le azioni di risparmio? sono 109 milioni che al prezzo attuale di 1,30 euro fanno 142 milioni. L’eventuale acquirente di Edison avrebbe tutto l’interesse di comperarle per toglierle dal listino. Per fare questo dovrebbe offrire un premio agli azionisti che potrebbe portare il prezzo sopra i due euro.

RICAPITOLANDO:

EDISON e’ una bella società senza debiti e ha un mix produttivo con un forte presenza di rinnovabili (idrolettrico, fotovoltaico e eolico) e ricordiamo che pagati gli investimenti le rinnovabili producono a costi irrisori. Il dividendo minimo garantito è del 5% che a questi prezzi  rappresenta un rendimento lordo del 3,85%

EDF la societa’ elettrica francese entro novembre verrà totalmente nazionalizzata per far fronte ai programmi di sviluppo delle centrali nucleari

A seguito della nazionalizzazione e in vista dei forti investimenti previsti (si stima superiori ai 100 miliardi) sono uscite voci che per far fonte a questo esborso EDF per fare cassa venderà Edison: voce prontamente smentita ma su cui il mercato continua a ragionare ipotizzando una vendita a prezzi attorno a 1,80 euro probabilmente a fondi private del settore come F2i

COSA POTREBBE SUCCEDERE SE EFFETTIVAMENTE  EDISON VENISSE VENDUTA

  • L’acquirente che spende 8 miliardi per Edison tira fuori altri 200  milioni per ritirare dal mercato anche le azioni di risparmio che non dimentichiamo sono onerose per il dividendo minimo previsto e per tutti gli adempimenti che competono ad una azienda quotata   e il possessore di azioni Rnc ne uscirebbe con un guadagno del 50%
  • L’acquirente se ne frega dei soci di risparmio e procede con i soliti giochetti da fondo speculativo: indebita al massimo la Edison facendole comperare qualche loro società rientrando parzialmente di quanto speso per acquistarla e abbassandone quindi drasticamente la redditività mettendone in discussione i dividendi. Ipotesi peggiore per l’azionista di risparmio che comunque viene salvaguardato dal cumulo dei dividendi non pagati per 5 anni e guarda caso di solito i fondi speculativi escono dai loro investimenti dopo cinque anni   o collocando la società in borsa o rivendendola a terzi. In entrambi i casi i possessori di azioni di risparmio rientrano in gioco.

MORALE DELLA FAVOLA: siete tutti adulti e vaccinati ergo…..


14/12/23 Sole 24 Ore: intervista al Presidente di EDF: Edison non è in vendita.


05/10/23 Sole 24 Ore: presentato piano investimenti


05/10/23 Corriere: presentato piano investimenti


25/10/2022 art sul Sole 24 Ore


24/11/2022 A2A sarebbe interessata


3/12/2022 nuovo amministratore delegato


04/01/23 art sole 24 ore: dai che ormai ci siamo!


    

16/02/23 Bilancio 2022

Risultati in chiaroscuro: il calo degli utili era atteso per effetto della politica di contenimento dei costi ai clienti imposta dal governo, forse pesa l’aumento dell’indebitamento per ulteriori investimenti. Fatto sta’ che l’azione ha aperto oggi in calo

Edison: solida performance operativa nel 2022 con Ebitda in crescita del 12,4% a 1.1 miliardi. Utile in calo del 63% a 151 milioni per effetto decreti “extra-profitti”

L’applicazione dei decreti “Sostegni-ter”, “Taglia prezzi”, “Aiuti” e della Legge di Bilancio 2023 ha avuto un forte impatto negativo sui risultati del Gruppo e rischia di ridurre la capacità di investimento per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e realizzare la transizione energetica del Paese.

Tali risultati consentono a Edison di distribuire, come lo scorso anno, un dividendo che per il 2022 è di euro 0,052 per ciascuna azione di risparmio e di euro 0,022 per ciascuna azione ordinaria.

Milano, 16 febbraio 2023 – Il Consiglio di Amministrazione di Edison, riunitosi ieri, ha esaminato il bilancio al 31 dicembre 2022, che si è chiuso con una forte crescita dei ricavi di vendita a 30,4 miliardi di euro, principalmente in conseguenza dell’incremento dei costi delle materie prime. La società ha svolto un ruolo chiave per la sicurezza energetica del Paese avendo garantito nel 2022 circa il 20% del fabbisogno di gas, grazie a un portafoglio di approvvigionamento flessibile e diversificato, che ha contribuito a sostituire le importazioni di gas russo.

La crescita del Margine Operativo Lordo (EBITDA) a 1.112 milioni di euro (+12,4% rispetto a 989 milioni di euro nel 2021) riflette la solida performance industriale. La produzione termoelettrica e il portafoglio gas hanno permesso più che compensare il calo della produzione rinnovabile, specie quella idroelettrica a causa della siccità record dell’anno, e l’impatto negativo del rialzo dei prezzi sulla marginalità delle vendite retail che è stato in parte assorbito dal Gruppo limitando le ricadute sui clienti finali.

Il Gruppo ha chiuso l’esercizio 2022 con una contrazione dell’utile netto di oltre il 63% a 151 milioni di euro (413 milioni di euro nel 2021), per effetto dell’impatto eccezionalmente negativo dei decreti “Taglia prezzi”, “Aiuti” e della Legge di Bilancio 2023, per un valore complessivo di circa 230 milioni di euro. Si evidenzia che nel 2022 tale dinamica ha portato il tax rate effettivo al 72%, rispetto a un livello medio normalizzato per le imprese compreso tra il 28% e il 32%.

L’indebitamento finanziario al 31 dicembre 2022 è di 477 milioni di euro, rispetto a 104 milioni di euro registrati al 31 dicembre 2021. L’incremento riflette i significativi investimenti per il rafforzamento nei business della transizione energetica (per un valore complessivo di 736 milioni di euro, di cui il 90% in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, SDGs, delle Nazioni Unite adottati da Edison), il pagamento dei dividendi e delle imposte. Nel 2022, in particolare, gli investimenti di Edison hanno sostenuto la crescita nelle rinnovabili, dove Edison ha raggiunto oltre 1 GW di capacità installata da eolico onshore; oltre che nello sviluppo del termoelettrico di ultima generazione con i due impianti più efficienti d’Europa a Marghera Levante e Presenzano – che entreranno in produzione nel corso del 2023 –; e dei servizi energetici e ambientali.

HIGHLIGHTS GRUPPO EDISON

in milioni di euroEsercizio 2022 Esercizio 2021
Ricavi di vendita30.38011.739
Margine operativo lordo1.112989
Risultato operativo595466
Risultato netto da Continuing Operations176431
Risultato netto di Gruppo151413

17/02/23 Corriere della Sera: intervista al Ceo


17/02/23 Sole 24 Ore Intervista Ceo su progetti investimento

Leggendo l’intervista non dà l’idea di essere una società sul punto di venir ceduta: se ci fosse questa concreta possibilità uno non si imbarca a studiare investimenti da 10 miliardi per i prossimi anni. Può darsi sia solo una politica di annunci ma secondo me è possibile anche una lettura politica. Il cambio di governo in Italia dove i Piddini – coscienziosi servitori degli interessi francesi basti vedere la mole di patacche della Legion d’Onore che sfoggiano… – sono stati sostituiti dalla Meloni che in nome degli interessi italiani non le manda certo a dire… abbia indispettito Macron che per puntiglio blocca la cessione di Edison vista come una macchia sulla Grandeur gallica e un punto di vantaggio per l’odiata Giorgia… ricordatevi sempre che come diceva Andreotti a pensare male si fa peccato ma…


18/02/23 Corriere: EDF e prospettive per Edison

Gira e rigira la decisione di vendere o meno verrà presa dalla politica…


21/03/23 EDISON: 5 MILIARDI DI INVESTIMENTI PER ACCELERARE SUL PIANO RINNOVABILI AL 2030

Il loro comunicato stampa di oggi. Vanno avanti come se davvero non ci fosse da parte di EDF l’idea di venderli… Sta cosa incomincia a preoccuparmi… da una parte la previsione di siccità anche per quest’anno che taglia la produzione idroelettrica.. dall’altra questo piano di investimenti che adrà ad aumentare il peso dell’indebitamento.. mah!

Milano, 21 marzo 2023 – Edison accelera nella realizzazione di nuova capacità rinnovabile al servizio della decarbonizzazione del Paese, attraverso 5 miliardi di euro di investimenti per accrescere la capacità green installata del Gruppo dagli attuali 2 GW a 6 GW. Edison ha un parco di produzione altamente sostenibile e flessibile distribuito su tutto il territorio nazionale, con cui assicura circa il 7% della domanda di energia elettrica. Obiettivo del piano di sviluppo è di accrescere di 1 GW ulteriore l’installato eolico, quello fotovoltaico di 2 GW e di dedicare 1 GW allo sviluppo di rinnovabili per la produzione di idrogeno verde e ai sistemi di accumulo dell’energia (come le batterie e, in particolare, i pompaggi), indispensabili per il bilanciamento della rete e garantire il rilascio di energia green anche nelle ore di mancato funzionamento degli impianti rinnovabili.

«Rafforziamo il nostro impegno nell’accompagnare il Paese nella sfida della transizione energetica» dichiara Marco Stangalino, Executive Vice President e Direttore Power Asset Edison. «Stiamo implemetando un piano concreto di crescita organica, focalizzato sulla realizzazione di nuova capacità rinnovabile, e che integra le diverse fonti di produzione introducendo anche sistemi di flessibilità come i pompaggi e le batterie elettrochimiche, indispensabili per gestire l’intermittenza delle rinnovabili. Entro il 2030 la generazione green rappresenterà il 40% del nostro mix produttivo in uno sforzo importante di decarbonizzazione»

. Edison ha attualmente progetti eolici e fotovoltaici in corso di autorizzazione per circa 1.100 MW di potenza complessiva, principalmente al Centro-Sud Italia, di cui 500 MW di greenfield fotovoltaici e circa 600 MW di nuove realizzazioni eoliche (di cui una quota dedicata alle intergrali ricostruzioni).

A questi si aggiungono cantieri aperti per 92 MW di nuovo fotovoltaico (45 MW in Sicilia che entreranno in esercizio nel corso del 2023, e 47 MW in Piemonte) e circa 170 MW, già approvati, per la realizzazione di nuovi impianti in Campania, Puglia, Sicilia e Veneto. Recentemente la società ha anche ricevuto giudizio positivo di compatibilità ambientale da parte del Consiglio dei Ministri in riferimento al progetto di pompaggio idroelettrico da 270 MW presentato nel 2021, nel comune di Pescopagano in Basilicata. Inoltre, nel corso del 2023 il Gruppo prevede di accelerare ulteriormente il ritmo di sviluppo, attraverso l’avvio dell’iter autorizzativo per nuove installazioni da fonti rinnovabili (eolico e fotovoltaico) per 1400 MW, di cui circa 600 MW di integrali ricostruzioni di impianti eolici esistenti.

Ambito questo in cui Edison vanta un’esperienza unica, essendo stato uno dei primi operatori a effettuare il repowering di campi eolici esistenti. Un’attività che le è valsa il prestigioso riconoscimento Envision Gold, il massimo livello di rating per le infrastrutture sostenibili che attesta l’attenzione posta dalla società all’intero ciclo di vita degli impianti perché gli impatti sul territorio siano ridotti al minimo e perché venga creato valore condiviso nelle comunità locali che li ospitano.

Lo scorso anno Edison ha compiuto un passo in avanti nel percorso strategico di rafforzamento delle rinnovabili superando 1 GW di capacità eolica installata. La società si è confemata tra i leader di settore, 2 grazie alla realizzazione e messa in esercizio di un nuovo impianto eolico a Mazara del Vallo (TP) da 45 MW di potenza complessiva e l’acquisizione di un parco eolico da 66 MW in Campania, in provincia di Avellino, dove – sfruttando le sinergie con un altro impianto limitrofo appartenente al Gruppo – ha dato vita a uno dei parchi eolici più grandi d’Italia, con una potenza complessiva di 136 MW.

L’idroelettrico è il settore storico per Edison, che sul finire dell’800 ha costruito le prime centrali d’Italia sulle rive del fiume Adda, tutt’ora in funzione. Rappresenta un ambito in cui la società intende continuare a essere protagonista con impianti sia di grande taglia sia di piccola taglia, grazie a un patrimonio di competenze unico nella realizzazione e gestione degli impianti e a rapporti consolidati con le comunità e i territori in cui opera. Edison considera l’energia idroelettrica, che è l’unica fonte rinnovabile programmabile, un asset strategico per la transizione energetica.

Una revisione dell’attuale quadro normativo sulla durata delle concessioni idroelettriche permetterebbe di sbloccare investimenti complessivi da parte di tutti gli operatori per almeno 9 miliardi di euro aggiuntivi1 , di cui beneficerebbe una filiera industriale interamente italiana e che consentirebbero di incrementare la produzione da fonte idroelettrica, rendendola più efficiente. Negli ultimi anni, Edison ha investito oltre 200 milioni di euro nell’acquisizione e realizzazione di nuove centrali, portando il suo parco di produzione idroelettrico a oltre 120 impianti, di cui 80 di piccola taglia, per una potenza complessiva di circa 1 GW. L’anno scorso, ha inaugurato una nuova centrale idroelettrica sul fiume Sesia a Palestro, in provincia di Pavia, da 3.600 kW e aperto 2 nuovi cantieri sulla Dora Baltea, in Piemonte. Inoltre, nel 2022 la società ha acquisito 10 impianti che si trovano sui maggiori canali irrigui del Piemonte, con una potenza complessiva di circa 20 MW Nel 2022 Edison ha prodotto oltre 3.358 GWh di energia rinnovabile, pari al fabbisogno di circa 1.250.000 famiglie, consentendo di evitare l’emissione di 1,3 milioni di tonnellate di CO2.


22/03/23 Corriere del Veneto: previsioni per l’idrorlettrico


08/04/23 Sole 24 Ore: Edison studia la vendita delle attività di stoccaggio

Sono un poco confuso da questa decisione: come si inquadra nel piano di investimenti deciso dall’azienda ma soiprattutto che senso ha se davvero EDF sta pensando ad una cessione di Edison? mah!


08/04/23 Plus Sole 24: le azioni di risparmio


19/04/23 corriere della sera


24/04/23 Pagato il dividendo

Un 2,70% netto sul valore di venerdì 20/4


03/05/23 Sole 24 Ore: EDF parte L’Opa a Parigi

Se dopo l’Opa entro un paio di mesi non annunciano la vendita di Edison mi sa che dobbiamo metterci una pietra sopra….


05 05/23 Trimestrale molto buona



10/05/23 Buona la situazione degli invasi


08/06/23 Lo Stato francese ha il 100% di EDF

dopo aver squeezatl il 2% di piccoli soci irriducibili. Adesso vediamo se a breve escono novità per Edison


17/06/23 Corriere del Veneto: inaugurata centrale a marghera


06/09/23 Corriere della Sera: Prosegue trattativa cessione siti stoccaggio gas.

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