creo questo sottogruppo dove caricare articoli che analizzano le singole azioni scelti a mio ghiribizzo fra i tanti disponibili…
21/03/23 Solid World
Uno è sempre a spulciare siti e forum specializzati su internet in cerca di spunti su quella che potrebbe essere la prossima tecnologia rivoluzionaria dove investire e non si accorge di cosa ha a due passi da casa… Inescusabile dimenticanza a cui provvedo subito…
Corriere della Sera: Produco stampanti destinate a creare gli organi per i corpi
Di Stefano Lorenzetto
Roberto Rizzo L’ingegnere aeronautico che vuole superare i trapianti «Alla Boeing m’innamorai del 3D, poi a Pisa ho incontrato tre geni…»
Sul mercato esistono stampanti ad aghi, a getto d’inchiostro, laser, 3D. E poi c’è quella, appartenente alla quarta categoria, che Roberto Rizzo, presidente della Solid World, ha iniziato a produrre in serie. Non è solo una macchina capace di sfornare oggetti tridimensionali. A fare la differenza sono quegli oggetti: cellule, tessuti e organi del corpo umano. In prospettiva, persino accessori di pelletteria o costate di chianina. Carne naturale, non artificiale, ricavata dal patrimonio genetico di persone e animali. Nel primo caso, promette di cancellare due incognite della chirurgia: il trapianto e il rigetto. Nel secondo, gli allevamenti intensivi. Una stampante così scodella in 3D anche soldi veri, al posto dei fogli di carta. Infatti, il 15 febbraio, quando ne è stato annunciato il lancio, l’azione Solid World valeva 2,02 euro; il 15 marzo era schizzata a 4,89. Un aumento del 142 per cento in un solo mese.
Rizzo da bambino abitava 8 mesi l’anno a Roma, dove il padre era dirigente dell’Inps, e 4 a Sarmede, «il paese delle fiabe», 9 chilometri da Vittorio Veneto, la cittadina di origine. Oggi vive e lavora a Treviso. Il quartier generale della Solid World (14 sedi, 3 poli tecnologici, 150 dipendenti, 64 milioni di fatturato atteso dagli analisti per l’ultimo bilancio) si trova lì. Ne è fondatore, presidente, amministratore delegato e maggiore azionista. La controlla con il socio Marco Calini: «Io ho il 48 per cento dei diritti di voto, lui il 24. Andiamo d’amore e d’accordo».
Giocava con «Il piccolo chimico»?
«No, a 7 anni costruivo modellini di aerei. Nel 1983 fui il primo ingegnere aeronautico a laurearmi alla Sapienza».
Mi lasci indovinare: con 110 e lode.
«Sì. Il mio maestro fu Luigi Broglio, il padre dell’astronautica che portò l’Italia per terza nello spazio dopo Urss e Usa. Mi mandò alla Messerschmitt, a Monaco di Baviera, dove costruivano l’Eurofighter, il caccia oggi adottato da Germania, Regno Unito, Italia, Spagna. Ma già nel 1982 ero alla Boeing di Seattle. Vidi per la prima volta il Cad 3D con cui stavano progettando il 747. M’innamorai di questa tecnologia e ci scrissi la tesi di laurea».
Come si definirebbe? Inventore? Innovatore? Scienziato? Visionario?
«Imprenditore tecnologico. Dall’età di 25 anni anticipo il futuro. Questo non è un Paese per chi abbia visioni. Provengo da una famiglia di laureati in legge, mio nonno Michele era procuratore della Repubblica a Palermo. A finanziarmi fu Oliviero Olivieri, che stampava in 3D scarponi e pattini di plastica a Montebelluna. “Fa’ l’industriale”, mi consigliò».
La stampante 3D di cellule, tessuti e organi sembra fantascienza.
«Ci sono dietro 20 anni di ricerche su auto, moto, aerei, barche. Li progettiamo al pc oppure digitalizziamo ciò che un modellista ha costruito in polistirolo o in legno e stampiamo i prototipi in metallo o in plastica. Lavoriamo per le case automobilistiche, per la Formula 1, per Boeing, Airbus e Dassault con Leonardo».
La stampante ha un nome? È grande?
«Electrospider. Assomiglia ai grandi frigoriferi che piacciono tanto agli americani. È la prima al mondo a tecnologia 3D multiscala e multimateriale. Quella che usiamo per i prototipi dei veicoli misura 3 metri in lunghezza, 2,20 in altezza, 1,5 in larghezza e pesa 1 tonnellata».
Ma un’auto spesso supera i 5 metri. «I pezzi stampati si assemblano». Come le è venuta questa idea?
«Quattro anni fa ho cominciato a vedere il corpo umano come una macchina, la più complessa che esista. Lasci perdere cervello, pensiero, coscienza. Parlo degli organi, che assolvono alle più disparate funzioni e sono compattati in un ambiente assai ristretto e interconnessi. Così abbiamo creato un software di scansione tridimensionale che trasforma le tomografie e le risonanze magnetiche in modelli digitali di questi organi. Non molto semplice: un cuore batte, quindi si muove, non ha contorni ben definiti. Lei pensi ai vantaggi nel caso di metastasi al fegato: il chirurgo ha in mano un modello perfetto, sa dove tagliare. E infatti la sperimentazione è già servita negli interventi cardiaci e renali, nelle spine bifide, nelle separazioni di gemelli siamesi».
Lei è un ingegnere aeronautico, non può esserci arrivato da solo.
«Ho sempre frequentato le eccellenze universitarie di Pisa, dalla Normale alla Scuola superiore Sant’Anna. Nell’ateneo della città toscana ho incontrato Giovanni Vozzi, ordinario di bioingegneria. Insieme abbiamo costituito Bio 3D Printing, uno spin-off che ha sede a Barberi- no Tavarnelle, in Val di Pesa, di cui Solid World possiede il 51 per cento. Presidente della società è Aurora De Acutis. Lei e Carmelo De Maria sono due giovani ingegneri biomedici, allievi di Vozzi. Geni che non sono fuggiti all’estero. Quando parlo con loro, resto sbalordito».
Posso vedere la vostra stampante?
«È a Navacchio, al centro di ricerca Enrico Piaggio dell’Università di Pisa».
Una stampante ha le cartucce.
«Quelle dell’Electrospider contengono liquido cellulare. Facciamo il caso di un paziente oncologico: dalla biopsia del tumore ricaviamo un idrogel sufficientemente condensato perché possa filtrare dalle testine di stampa».
L’inchiostro delle stampanti costa un patrimonio. Il vostro di più, suppongo.
«Non ci ho mai pensato. È l’ultimo dei miei problemi. Prelevare cellule ematiche, epatiche, ossee costa. Farle sviluppare in ambiente sterile pure. Ma anche un trapianto di fegato grava moltissimo sul Servizio sanitario nazionale: circa 85.000 euro. La vera sfida è un’altra».
Quale?
«Stampare epitelio, tessuto epatico, vasi sanguigni è il meno. Ma le cellule nate in 3D hanno notevoli complessità. È vero che la natura ha fatto in modo di obbligarle a ricostruire le stesse connessioni che avevano nel corpo umano, però questo sviluppo va controllato, per evitare che diventino tumorali».
I reperti stampati come li conservate? «Li immergiamo in un liquido cellulare ricco di zuccheri che li nutre, come si fa per le cellule sviluppate in vitro. Con un vantaggio: in ambiente tridimensionale, tendono a capire che organo diventeranno. È un qualcosa di fantastico».
Avrete fatto delle prove.
«Già stampiamo le ossa o i vari strati dell’epidermide, fino a plasmare la superficie su cui crescono peli e capelli. Immagini le applicazioni pratiche: lembi di pelle per i grandi ustionati, studio delle allergie dermatologiche nell’industria cosmetica, mai più test sugli animali».
Nelle stampanti capita spesso che s’inceppino i fogli di carta. Nella sua?
«Non deve incepparsi nulla». Quando arriverà a riprodurre un cuore o un rene da trapiantare?
«Fra un mese? Fra 20 anni? La tempistica dipende da studi e intuizioni. Ragionevolmente direi fra 10 anni. Consideri che Electrospider è nata a fine 2022».
Intanto avete cominciato a produrla.
«Per fabbricarla e testarla servono da 3 a 6 mesi. Ha suscitato forti aspettative specialmente in ambito oncologico. Abbiamo ospedali italiani e americani in lista d’attesa, non posso rivelare quali».
Quante sperate di piazzarne?
«Non speriamo: le venderemo. Il primo lotto sarà di 12 stampanti. Disponiamo di tre stabilimenti, con una potenzialità che può arrivare a 50 unità l’anno».
Costo dell’Electrospider?
«Come una Rolls-Royce Phantom: all’incirca 500.000 euro. Grand view research, società di consulenza indiana con sedi a Pune, vicino a Mumbai, e a San Francisco, stima per la biostampa in 3D un volume di business mondiale pari a 4,4 miliardi di dollari entro il 2028».
Quindi è sicuro che ve la copieranno.
«Abbiamo un brevetto internazionale valido per Europa, Stati Uniti e Cina».
Ma a Cremona non stanno creando ricambi per il corpo ottenuti dai maiali?
«La sperimentazione sugli animali è obsoleta. L’Electrospider replica un organo utilizzando le cellule di un paziente. Per evitare il rigetto, la natura non ci consentiva di fare altro e noi lo abbiamo fatto. Oggi non esiste sulla faccia del pianeta nessun’altra realtà che disponga di questa tecnologia a ciclo completo».
Manderà in crisi un’attività medica rilevante: 144.302 trapianti nel 2021.
«Crisi benedetta, la stessa che comporterà il passaggio dai motori termici a quelli elettrici. Il corpo umano è una macchina che invecchia. Utilizzare il liquido cellulare per generare organi sani apre alle generazioni future prospettive che la schiavitù dei trapianti ci nega».
Punta a stampare anche le bistecche?
«Perché no? Partendo dalle cellule dei bovini o di altri animali, arriverà il giorno in cui non sarà più necessario allevarli e ucciderli per poter cibarcene».
Intanto l’annuncio della produzione in serie di stampanti 3D ha raddoppiato il valore delle azioni Solid World.
«Le innovazioni tecnologiche hanno questo effetto. Guardi, siamo entrati in Borsa nel luglio 2022, con la guerra Russia-Ucraina in corso, lo stato di emergenza per la pandemia e il governo Draghi in procinto di cadere. Peggio di così… Prima i grandi gruppi pretendevano di spulciare i nostri bilanci, ora vengono a offrirci i mezzi finanziari. E soprattutto siamo attrattivi per i nuovi talenti».
La stampante 3D piace ai suoi cari?
«Michela, la mia più stretta collaboratrice, che ho sposato 35 anni fa, è una grafica molto creativa, si figuri se non ama un dispositivo del genere. Lo stesso dicasi dei miei tre figli. Per andare avanti devi avere dietro una famiglia che ti dà forza e serenità. Per fortuna ce l’ho».
Lei pensa di avere bisogno, in futuro, di qualche organo di ricambio in 3D?
«Mi coglie impreparato. Sono veneto e produco un Prosecco biologico a Conegliano. Faccia lei uno più uno. Forse qualche cellula epatica potrà servirmi».
19/03/23 Tim Partecipacoes
E’ la controllata della Tim in Brasile – l’unica partecipazione rimasta della grande STET dj trenta anni fa quando era ancora statale e si batteva per dimensioni e utili alla pari con i colossi mondiali. Poi arrivarono i “Capitàni Coraggiosi” sotto l’ala protettrice di D’Alema che la oparono e ne cominciarono lo spolpamemto..- Tirem Innanz.
Si è una buona società su un mercati come quello brasiliano in forte crescita e molto ben gestita tanto è l’unica che porta utili,consistenti alla casa madre ma perché ne parlo qui? Perché nel suo solito articolo domenicale di retroscena sul Tempo Bisignani parlando del groviglio Tim ha scritto che la partecipazione brasiliana potrebbe essere venduta… e Bisignani è uno che la sa lunga ed è da sempre inserito negli snodi dei potentati economici in Italia….
oltre che in Brasile la società è quotata anche a NY il che ne facilita l’acquisto per il piccolo risparmiatore.



09/03/23 Briefing: JD.com
mi è sempre piaciuto e lo ho avuto anche per qualche anno in portafoglio perché a mio parere è la versione “intelligente” di Alibaba. Certo adesso c’è l’incertezza geopolitica Cina USA però a questi prezzi…
Grafico quotazione QUI
JD.com affonda nonostante abbia superato le stime del quarto trimestre poiché una ripresa del sentimento dei consumatori potrebbe richiedere tempo (JD)
Il titano dell’e-commerce con sede in Cina JD.com (JD -10%) potrebbe aver superato le stime degli utili e delle entrate del quarto trimestre (dicembre). Tuttavia, i commenti sgonfianti della direzione sullo stato attuale dell’economia stanno guidando un pronunciato sell-off oggi.
JD ha osservato che un cambiamento negli stili di vita e nelle preferenze dei consumatori durante l’ambiente post-pandemia si traduce in numerose sfide. Da un lato, JD sta riconoscendo un aumento delle famiglie della classe media, evidenziato dalla crescita giornaliera degli utenti attivi (DAU) che rimane in due cifre anno/anno durante il quarto trimestre. Tuttavia, d’altra parte, i consumatori si sono ritirati dai loro precedenti modelli di spesa, diventando più meticolosi nel loro budget.
A causa del contesto economico volatile, JD sta adeguando il modo in cui gestisce la sua attività. L’azienda sta ritirando gli investimenti in nuove imprese che non sono riuscite a sviluppare modelli di business efficienti o hanno raggiunto economie di scala sufficienti. JD sta anche espandendo le sue capacità della catena di approvvigionamento per la sua attività principale di vendita al dettaglio. Sulla base di questo, JD sta anche rialallocando le risorse nella vendita al dettaglio, semplificando i programmi promozionali e migliorando il suo meccanismo di allocazione del traffico.
- Alcune di queste misure stanno già dando i loro frutti. JD ha notato di aver visto un aumento significativo della selezione dei prodotti sulla sua piattaforma offerta da commercianti di prima e terza parte. Anche la base mercantile di JD è cresciuta di oltre il 20% anno/anno per l’ottavo trimestre consecutivo nel quarto trimestre.
- Inoltre, JD sta assistendo a una tendenza al rialzo degli utenti, riflettendo il successo iniziale con il suo impegno a rafforzare le sue offerte al dettaglio. Il numero di acquisti ripetuti è migliorato nel quarto trimestre, rappresentando una percentuale più elevata degli utenti totali di JD, contribuendo ad avanzare la frequenza degli acquisti e le entrate medie per utente (ARPU).
- JD Plus, il programma di adesione di JD, ha raggiunto 34 milioni di membri nel quarto trimestre, un salto del 36% rispetto al periodo di un anno fa. La robusta crescita Plus è vitale poiché i dati di JD mostrano che i membri Plus spendono otto volte la quantità media annuale di membri non-Plus.
- Le entrate in Shop Now, il servizio di consegna di un’ora di JD, sono aumentate dell’80% anno/anno nel quarto trimestre. Con JD che intensifica i suoi investimenti nella catena di approvvigionamento, può continuare a vantare un’enorme crescita in questo business omnicanale.
Nel complesso, il panorama della vendita al dettaglio è depresso, ma JD si appoggia a misure interne per guidare meglio attraverso l’ambiente volatile. In modo incoraggiante, come abbiamo sentito da Alibaba (BABA) il mese scorso, la domanda si sta riprendendo mentre i casi di COVID diminuivano dai massimi visti durante il DecQ. BABA ha commentato che le tendenze positive della domanda, in particolare nelle categorie discrezionali, a febbraio indicano prospettive ottimistiche per l’anno.
Tuttavia, JD ha avvertito che la macroeconomia e la fiducia dei consumatori rimangono nella fase di ripresa, che potrebbe indugiare per qualche tempo. Ci sono anche rischi aggiuntivi dato l’ambiente geopolitico instabile, che non brilla favorevolmente sulle aziende con sede in Cina come JD.
06/03/23 Corriere: TECHNOPROBE
multinazionale tascabile da poco quotata in Italia. sconta il rallentamento del mercato dei semiconduttori. Oltre alle previsioni di ripresa illustrate mi sembra strategico il fatto che solo il 20% e’ quotato e il resto in mano alla famiglia controllata in maniera ferrea dal fondatore che se anche non ha piu’ cariche societarie è il vero dominus dell’azienda. Ma il fondatore è vecchio e anche se tutti gli auguriamo una lunga vita….

26/02/23 Barron’s: 5 azioni pronte ad approfittare dalle energie rinnovabili
Gli Stati Uniti L’Inflatation Reduction Act, con i suoi sussidi e agevolazioni fiscali, ha scatenato miliardi di dollari in investimenti in energia verde.
DI AVI SALZMAN
Il boom nella produzione di energia pulita è in corso rapidamente in tutti gli Stati Uniti. Le fabbriche stanno alimentando tutto, dalle attrezzature solari ed eoliche alle batterie e al carburante a basse emissioni di carbonio. I dollari di investimento aziendali, stimolati da nuove agevolazioni fiscali, stanno trasformando gli Stati Uniti da un paese “tiepido” nelle energie alternativ3e a un giocatore reale, facendo la fortuna di un certo numero di aziende.
Da quando il presidente Joe Biden ha firmato i 370 miliardi di dollari per l’energia pulita nell’In Inflation Reduction Act in Au- gust, ci sono stati 76 annunci di progetti di energia pulita, osserva Credit Suisse. Di questi, 40 importi specificati in dollari, per un totale di 77 miliardi di dollari.
“Stiamo fondamentalmente accelerando la transizione energetica a una velocità ridicola”, afferma Michael Cerasoli, portfolio man- ager di Eagle Global Advisors.
Nonostante l’alluvione di dollari, rimane difficile investire in modo redditizio nelle aziende di energia pulita. Alcuni prodotti, come i pannelli solari e le batterie, sono di fatto materie prime, con poca differenza tra le aziende. Gli altri, come le turbine eoliche, vendono in industrie altamente regolamentate dove i rendimenti sono parzialmente controllati dai regolatori.
Per trovare azioni che possono aumentare nonostante queste pressioni, vale la pena considerare i nomi che hanno trovato vere nicchie o hanno un vantaggio in aree specifiche. Questi includono il produttore di vetro e materiali solari Corning (ticker: GLW), la società di attrezzature solari Enphase Energy (ENPH), il produttore di biocarburanti Neste (NTOIY), la società di efficienza energetica Schneider Electric (SBGSY) e il produttore di batterie Freyr Battery (FREY).
La maggior parte dei nuovi investimenti da quando la legge è stata approvata è andata nelle fabbriche di batterie, principalmente per fornire veicoli elettrici. Ci sono sussidi per quegli impianti e le case automobilistiche hanno bisogno di batterie nordamericane per qualificarsi per i maggiori benefici fiscali. Almeno 17 nuovi impianti di batterie sono in costruzione, tra cui fabbriche per Panasonic in Kansas e Toyota in North Carolina, secondo Bank of America. Ma l’espansione della fabbrica minaccia anche la redditività del settore. Credit Suisse prevede che il mercato statunitense potrebbe effettivamente essere in eccesso di fornitura entro la metà del decennio con l’aumento della capacità, “il che potrebbe mettere sotto pressione sui prezzi i produttori di batterie lungo la strada”.
Un modo per acquistare le batterie è attraverso Freyr, con sede in Norvegia. Freyr si concentra sullo stoccaggio dell’energia, consentendo ai produttori rinnovabili come i parchi eolici e solari di immagazzinare energia per quando il vento non soffia o il sole non splende.
Freyr ha detto a novembre di aver acquistato un terreno in Georgia per una fabbrica da 1,7 miliardi di dollari, stimolata in parte da sussidi federali, statali e di contea. Lo stoccaggio dell’energia è spesso sottovalutato anche se “è oggi l’unica risposta finanziabile per i pensionamenti del carbone e l’aumento della dipendenza della rete dalle energie rinnovabili”, scrive l’analista della Bank of America Julien Dumoulin- Smith, che valuta Freyr a Buy e pensa che le azioni possano salire a 13 dollari dai recenti 8 dollari. Freyr ha contratti ma nessuna reddito, quindi il titolo è relativamente rischioso.
Enphase, con sede in California, ha trovato una nicchia redditizia per la produzione di componenti solari ad alta tecnologia noti come inverters e vende anche batterie ai clienti solari residenziali. In un settore con poca differenziazione e bassi margini, Enphase si distingue per una solida redditività e margini lordi più del 40%. Un rallentamento del mercato solare all’inizio dell’anno ha fatto ribassare del 25% le sue azioni, facendola quotare a sconto rispetto al passato. Enphase sta aprendo fabbriche negli Stati Uniti quest’anno , scommettendo sui crediti d’imposta dell’IRA, i costi di spedizione più economici e una preferenza dei consumatori per i prodotti nazionali. “I nostri installatori hanno chiesto prodotti Made in America”, dice il CEO Badri Kothandaraman a Barron. ” Vorrebbero vendere un prodotto Made in America ai proprietari di case che non vogliono comprare qualcosa che è fatto in Cina”.
La francese Schneider Electric è uno stop-shop per l’elettrificazione; circa un terzo delle sue entrate proviene dal Nord America. Schneider produce apparecchiature elettriche standard come interruttori, ma anche software sofisticati per gestire sistemi elettrici e micro reti che danno ai consumatori e alle organizzazioni un maggiore controllo sulla loro elettricità. “Abbiamo spostato molta offerta negli Stati Uniti”, dice Jeannie Salo, l’esecutivo responsabile delle relazioni governative di Schneider.
Corning, con sede nello stato di New York, produce vetro per televisori e auto. Ma l’azienda ha anche un business solare in crescita, creando polisilicio in una fabbrica del Michigan dove detiene una partecipazione di maggioranza. I funzionari federali hanno discusso la mancanza di produzione di polisilicio negli Stati Uniti e hanno incluso sussidi per la produzione nell’IRA. Corning ha fatto ripartire la sua produzione di polisilicio presso la fabbrica del Michigan l’anno scorso e ha già visto gli ordini salire. Il solare è stato un raro punto luminoso nel suo ultimo trimestre, perché la sua attività principale soffriva di “un calo di domanda a livello di recessione”, afferma il CEO Wendell Weeks. Il segmento che include il solare è cresciuto del 22% anche se le vendite totali dell’azienda sono diminuite del 7%.
L’azienda finlandese Neste produce biodiesel da grassi animali e oli vegetali che possono essere utilizzati in motori diesel convenzionali. Neste e’ stata partner di Marathon Petroleum (MPC) l’anno scorso per trasformare un’ex raffineria di petrolio di California in una rinnovabile e prevede di produrre 17 milioni di barili all’anno ed entro la fine dell’anno che saranno ammissibili per crediti statali e federali. Neste punta anche al carburante sostenibile per l’aviazione, che può essere mescolato con il carburante per aerei per rendere i viaggi aerei meno carbon-intensive. Il mercato è piccolo, ma i paesi hanno annunciato obiettivi ambiziosi, con il Giappone che prevede di utilizzarlo per il 10% del suo carburante per aerei entro il 2030. Le compagnie aeree si sono impegnate a investire in una nuova capacità di carburante.
Un anno fa, gli Stati Uniti erano un deserto per la produzione di energia pulita. Il boom della spesa sta cambiando e gli investitori possono andare avanti per il viaggio.

26/02/23 Sole 24 Ore: BB Biotech
e’ un mio vecchio cavallo di battaglia: per tutta una serie di ragioni ben spiegate nell’articolo il settore Biotech gli ultimi anni è andato male ma per un’altrettanta serie di ragioni le prospettive sono brillanti. Unica cosa che fa un poco storcere il naso è che l’azione quota a premio sul NAV cioè vale di più della somma delle società possedute. Però di strumenti simili per investire in questo mercato non c’è ne sono tanti.
Link al sito della società https://www.bbbiotech.ch/de-it/private/


12/01/23 Briefing.com Corning come idea di investimento 2023; le sue tecnologie si estendono in numerosi settori (GLW)
Le aziende tecnologiche potrebbero lottare nel 2023 poiché i tassi di interesse continuano a salire e le pressioni inflazionistiche rimangono elevate. Tuttavia, una certa esposizione a questo settore può ancora essere utile. Pertanto, volevamo profilare Corning (GLW) come idea di investimento per il 2023. Le idee passate includono SpartanNash (SPTN), Ulta Beauty (ULTA) e AutoZone (AZO).
Le molteplici linee di business di GLW si intendono in numerosi settori, tra cui tecnologia, comunicazioni, industria e assistenza sanitaria. Questa ampia diversificazione, combinata con la leadership di mercato in numerosi campi, un rendimento decente del dividendo del 3,0% e una valutazione ragionevole di ~16x gli utili a termine, forniscono la base da cui le azioni di GLW possono ottenere un rialzo significativo mentre si difendono dal peggioramento delle condizioni economiche.
- Dal lato consumer, GLW è più noto per la sua tecnologia di visualizzazione, utilizzata nel mercato della TV, dei PC e dei dispositivi portatili (produce il vetro degli schermi). Questa attività ha rappresentato il 26% delle vendite totali di GLW nell’anno fiscale 21, rendendola la seconda linea di business più grande dell’azienda. Anche se la domanda di elettronica di consumo si è raffreddata considerevolmente nell’ultimo anno a causa delle intense pressioni inflazionistiche, GLW ritiene che i prezzi dei pannelli abbiano già raggiunto il fondo. La società ha osservato all’inizio di dicembre che dopo essere uscita dal terzo trimestre al tasso di esecuzione più basso per i produttori di pannelli in oltre un decennio ed essere entrato nel quarto trimestre allo stesso modo, non è più una questione di quando i prezzi sono in calo, ma quando inizieranno a tornare in aumento.
- Su questa nota, GLW ha iniziato a vedere i prezzi dei pannelli iniziare a salire, una possibile conferma che un fondo è già stato raggiunto.
- Il più grande segmento di GLW, Optical Communications (31% delle vendite dell’anno fiscale), vanta una leadership di mercato nella fibra ottica a bassa perdita, ampiamente utilizzata nelle infrastrutture cloud e di telecomunicazione. Questo segmento è stato una solida area di crescita per GLW, superando significativamente le sue altre attività negli ultimi tre trimestri. GLW ha anche firmato accordi redditizi con i giganti delle telecomunicazioni AT&T (T) e Verizon (VZ) per aiutare a costruire la loro infrastruttura 5G.
- GLW ha alcuni altri segmenti, ma ci piace concentrarci sulle sue attività di tecnologie ambientali e scienze della vita, che hanno costituito rispettivamente l’11% e il 9% delle vendite dell’anno fiscale21.
- Nell’ambito delle tecnologie ambientali, GLW produce prodotti per il controllo delle emissioni nei veicoli a livello globale, anche vantando un substrato ceramico che è lo standard per i convertitori catalitici. Anche se l’industria automobilistica potrebbe imbattersi in forti venti contrari dal contesto dell’aumento dei tassi di interesse, potrebbe anche vedere un robusto rimbalzo man mano che l’offerta raggiunge la domanda. GLW può trarre vantaggio da questa svolta pur rimanendo difensiva se l’industria si indebolisce ulteriormente.
- All’interno delle scienze della vita, GLW è un produttore di prodotti di laboratorio, tra cui la sua innovazione di punta soprannominata Valor Glass, che riduce la contaminazione da particelle negli imballaggi farmaceutici. Il settore sanitario ha dimostrato la sua resilienza alle pressioni macroeconomiche nel 2022 e non mostra segni di cedere presto. Il potenzialmente dirompente Valor Glass di GLW lo posiziona per sfruttare le caratteristiche difensive dell’assistenza sanitaria.
In conclusione, sebbene i rischi, come i costi di innovare costantemente per mantenere la leadership del mercato e il deterioramento del sentimento dei consumatori, incombono, GLW è ben posizionata per affrontare queste sfide. L’azienda ha anche ritagliato un considerevole fossato economico nei settori in cui opera, consentendole di scongiurare start-up e altri concorrenti. Se l’incertezza è ancora troppo alta al momento, potrebbe essere utile aspettare fino a dopo che GLW ha riportato gli utili del quarto trimestre il 31 gennaio per vedere se uno qualsiasi dei suoi commenti previsionali è cambiato in modo significativo dall’ultimo trimestre. Come sempre, consigliamo di utilizzare un limite di stop-loss del 20-25% con queste idee a lungo termine.
11/01/23 Forbes: Dish Networks (DISH)
Capitalizzazione di mercato: 7,3 miliardi di dollari
Entrate a 12 mesi: 17,1 miliardi di dollari
Nonostante un calo di quasi il 58% delle azioni di Dish Network nel 2022, Marangi ha grandi speranze per il fornitore di TV satellitare e servizi wireless il prossimo anno, avendo posseduto le azioni per decenni. “I servizi di comunicazione sono stati il settore con le peggiori prestazioni nella S&P 500 per molte ragioni, sia laiche che cicliche”, descrive. “Tuttavia, c’è un’enorme quantità di valore patrimoniale nel titolo oggi”. Chiama il tradizionale business video satellitare dell’azienda un “cubetto di ghiaccio che si sta sciogliendo”, in quanto ha subito un colpo dal taglio del cavo (cioè dai clienti che disdicono i contratti della televisione via cavo e via satellite per passare allo streaming su internet), anche se genera ancora grandi quantità di flusso di cassa libero. Marangi è particolarmente entusiasta del business della rete wireless dell’azienda: Dish ha speso decine di miliardi per acquisire licenze di spettro in tutto il paese mentre costruisce una rete 5G. “Il mercato sta valutando solo una frazione del valore di quelle licenze”, sostiene, con un grande potenziale di recupero degli utili mentre l’azienda alla fine monetizza il suo investimento. “Questa nuovissima rete non sarà trattenuta dagli abbonati 4G che devono passare al 5G”, afferma Marangi, aggiungendo: “Dish può anche essere aggressivo con i prezzi” in quanto compete con i fornitori storici. Un’altra area da tenere d’occhio è una potenziale fusione con DirecTV, che potrebbe “estendere la vita e il flusso di cassa” del tradizionale business video di entrambe le società, prevede.
02/01/23 Briefing.com: Carter’s (CRI) come idea di investimento per il 2023; quota di mercato dominante e acquisto interno
Con il nuovo anno alle porte, pubblicheremo diversi profili che chiamiamo Investment Ideas per il 2023. Queste sono idee buy-and-hold a lungo termine che pubblichiamo in questo periodo ogni anno. . È importante sottolineare che si consiglia di utilizzare un limite di stop loss del 20-25%. Oggi volevamo profilare Carter’s (CRI).
Carter’s è il più grande produttore di marca in Nord America di abbigliamento esclusivamente per neonati e bambini piccoli. Possiede i marchi Carter’s e OshKosh B’gosh, due dei marchi più riconosciuti sul mercato. Questi marchi sono venduti nei grandi magazzini, nelle catene nazionali e nei rivenditori specializzati. Sono venduti anche attraverso 970 negozi gestiti dall’azienda e online. Ecco perché suscita il nostro interesse:
- Carter’s ha un’invidiabile posizione di mercato come marchio leader nel mercato da zero a 10-anni negli Stati Uniti. La sua quota di mercato del 10% è circa il doppio di quella del prossimo marchio più grande, secondo l’azienda. È particolarmente dominante nella fascia di età 0-2 con una quota del 21%, quasi 4 volte più grande del marchio #2.
- L’azienda si concentra sui prodotti di base essenziali, che le famiglie devono acquistare. Questo include body, asciugamani, bavaglini, coperte, coperte e pigiami. Inoltre, i bambini rapidamente nei primi anni di vita, il che porta a frequenti visite ai negozi. L’azienda osserva che tutti i principali rivenditori hanno il marchio Carter perché è un generatore di traffico nei negozi . CRI ha anche lanciato marchi esclusivi con Target e Walmart e più recentemente con Amazon.
- La società ammette che il 2022 è stato un anno un po’ in calo poiché l’inflazione ha pesato sul consumatore, per i prezzi della benina, dei generi alimentari e per la carenza di alimenti per l’infanzia. Tuttavia, la speranza è che vediamo un miglioramento nel 2023.
- I margini di profitto sono aumentati in modo significativo dal 2019 dopo che CRI ha fatto quelli che descrive come cambiamenti strutturali significativi. Ciò include la riduzione delle SKU per concentrarsi su meno merci ma migliori e con margine più elevato. Si è anche concentrato sui negozi con margine più elevato e ha accelerato la chiusura dei negozi sottoperformanti.
- CRI ammette di aver avuto significativi ritardi nella catena di approvvigionamento nella seconda metà dello scorso anno. Tuttavia, la catena di approvvigionamento è significativamente migliore quest’anno, anche se non è ancora tornata ai livelli pre-pandemia a causa dei backup nei porti. Ma i livelli di inventario e il mix di inventario erano molto meglio durante le vacanze. Allo stesso tempo, i prezzi del gas stanno scendendo, il che dovrebbe anche aiutare.
- L’azienda cita anche i tassi di natalità che tendenzialmente in aumento come potenziale catalizzatore. Durante la pandemia, c’è stata un’inversione di una tendenza di 14 anni di declino delle nascite negli Stati Uniti. Inoltre, con così tanti matrimoni ritardati durante la pandemia, c’è stato un massimo di 40 anni nei matrimoni nel 2022. E più matrimoni tendono a portare a più nascite.
CRI ha colpito il nostro radar perché è stato un membro recente della nostra classifica YIELD. È chiaro che la direzione vede il valore del titolo qui sotto poiché ha intensificato i riacquisti di azioni nella speranza di una svolta. CRI sfoggia un forte rendimento di riacquisto dell’11,4%, oltre a pagare un sano rendimento del dividendo del 4,0%, per un rendimento totale degli azionisti del 15,4%, abbastanza buono per una classifica Top 10 nel nostro rapporto più recente.
Il titolo è stato in una tendenza al ribasso nell’ultimo anno, anche se si è stabilizzato da giugno, per lo più scambiando lateralmente da allora. Ci piace vedere questo modello, vale a dire un consolidamento di più mesi dopo una tendenza al ribasso. La speranza è che stia costruendo le basi per una possibile gamba più alta. Non è chiaro quando il business migliorerà, ma l’attività di riacquisto, la sua forte posizione sul mercato, il recente aumento dei tassi di natalità ci fanno pensare che il rischio-ricompensa abbia un bell’aspetto qui. Essendo queste idee a lungo termine, consigliamo di utilizzare un limite di stop loss del 20-25%, che dà loro spazio per commerciare un po’.