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27/11/23 Corriere Economia: OPEN AI: ETICA VS BUSINESS LA BATTAGLIA DEI 5 GIORNI
Di Massimo Gaggi
È stata molto di più di una saga, è il primo scontro, tutto nella Silicon Valley, sull’anima digitale del mondo che verrà. E ha vinto il partito di quelli che vogliono accelerare lo sviluppo commerciale di Chatgpt Ma si delinea insieme anche un quadro di nuove regole
I cinque giorni dello scontro per il controllo di Openai, la società apripista dell’intelligenza artificiale generativa, diventeranno probabilmente un serial tv appassionante per i continui colpi di scena e l’alternarsi sul palcoscenico di molti personaggi diversissimi tra loro. Ma ora, man mano che la nuvola di polvere si deposita al suolo, diventa sempre più chiaro che quella di OpenAI è stata molto più di una saga: una battaglia — forse solo la prima di una serie — per la conquista dell’anima digitale dell’umanità, prima ancora che del controllo di un’azienda che ha in tasca le chiavi delle industrie del futuro.
Le tappe dello scontro — l’improvviso licenziamento del fondatore e capo della società dell’AI generativa, padre di CHATGPT, la rivolta di finanziatori e clienti di OpenAI, Sam Altman richiamato per negoziare il suo rientro, il fallimento della trattativa, la minaccia dei dipendenti di abbandonare in massa l’azienda trasformandola in un guscio vuoto, la capitolazione dei membri del board col ritorno di Altman — le abbiamo raccontate quotidianamente sul Corriere.
Venerdì 17
Ora vale la pena concentrarsi sul primo fotogramma di questo film: venerdì 17, quando a mezzogiorno si collega in videoconferenza coi membri del cda, Altman non sospetta nulla: è a Las Vegas dove sta seguendo le prove del Gran premio di Formula Uno. La comunicazione del suo licenziamento è, per lui, un fulmine. Ma non un fulmine a ciel sereno.
I suoi rapporti con alcuni membri del board si sono gradualmente deteriorati nell’ultimo anno: tutto è cominciato il 30 novembre 2022 col lancio di CHATGPT. Una scossa elettrica per l’economia digitale e per tutto il mondo della conoscenza. Ma una scossa anche per il vertice dell’azienda.
OpenAI non è un’impresa “normale”. E Altman non è un imprenditore tradizionale. Ha sempre mostrato sensibilità sociale e politica. Voleva fare il governatore della California, ma poi ha scelto un’altra missione: sviluppare l’intelligenza artificiale governando in modo etico una tecnologia capace di raggiungere e superare le capacità umane. E, non volendo ripetere il percorso di Google, passata dall’idealismo al turbocapitalismo una volta in Borsa, fonda il laboratorio di ricerca OpenAI non come impresa commerciale, ma come società filantropica.
Ma l’addestramento dell’intelligenza artificiale costa caro. Servono finanziamenti imponenti che la filantropia non può assicurare. Così nel 2019 Altman affianca al laboratorio una società commerciale: Microsoft entra al 49% con un miliardo di dollari. Per non tradire l’intento filantropico, Altman lascia la OpenAI commerciale sotto il controllo di quella no profit.
Che la Silicon Valley stia inseguendo un’altra delle sue utopie emerge chiaramente col lancio di CHATGPT. Altman, eccitato dal suo straordinario e imprevisto successo, spinge per accelerare la corsa verso il raggiungimento dell’AGI, l’intelligenza artificiale di capacità analoghe o superiori a quelle dell’uomo. Sa che ci sono rischi, propone regole, ma vuole soprattutto mantenere il primato.
Il board della no profit (6 membri) è spaccato: tre consiglieri — le ricercatrici Helen Toner e Tasha Mccauley e l’imprenditore Adam D’angelo — sono seguaci della filosofia dell’effective altruism: una corrente di pensiero, diffusa nella Silicon Valley, che spinge a usare le risorse e la tecnologia per massimizzare, in modo misurabile, i benefici per l’umanità.
Altman sottovaluta il malessere di mezzo consiglio e continua sfornare derivati commerciali di CHATGPT, GPT4 e la versione grafica Dall-e: pensa che alla fine questi «frenatori» (o doomers, quelli che temono catastrofi) avranno un ruolo di coscienza critica poco più che decorativo. Il futuro è dei boomers: quelli che vogliono accelerare.
Nel board, però, c’è un quarto consigliere, Ilya Sutskever, che è anche il capo degli scienziati di OpenAI e un suo cofondatore. Ilya non aderisce all’effective altruism, ma ne condivide i principi. Da scienziato è eccitato dai progressi della tecnologia — le principali scoperte di OpenAI portano la sua firma — ma è anche terrorizzato dai rischi di abusi. Da sempre intimo di Altman, nell’ultimo anno Ilya ha preso a criticarlo: è ossessionato dai pericoli della tecnologia che lui stesso sta creando. Mette addirittura in scena una sorta di rito pagano: chiede a un artista di intagliare una figura di legno che rappresenti l’intelligenza fuori controllo. Poi, durante una festa dei dipendenti, la brucia in un caminetto.
Equilibri
Secondo a Reuters alla vigilia della rottura il consiglio riceve da alcuni ricercatori una lettera nella quale si avverte che un nuovo filone di ricerca chiamato Progetto Q* (o Q star) promette di dare un’accelerazione improvvisa al progresso già rapido dell’AI. Alla capacità di elaborare il linguaggio si sta aggiungendo quella di risolvere problemi matematici sempre più complessi: L’AGI forse è a portata di mano. Il resto è cronaca dei giorni scorsi. Quattro consiglieri che licenziano Altman senza rendersi conto delle disastrose conseguenze di una mossa che getta nel caos l’azienda leader dell’intelligenza artificiale. La minaccia di una OpenAI ridotta a un guscio vuoto. Il ritorno di Altman, l’azzeramento del vecchio consiglio.
Cosa accadrà ora? Nella partita tra doomers e boomers l’equilibrio si è spostato a favore di questi ultimi. Altman ha chiarito che rientra per rafforzare l’alleanza con Microsoft: ha investito 13 miliardi in Microsoft e, dopo il grande spavento, vuole contare di più. La governance di Openai cambierà: nel futuro consiglio di nove membri probabilmente ci saranno anche Altman e Microsoft. Per ora, però, nel board emergenziale di soli tre consiglieri che dovrà riorganizzare l’azienda dopo aver svolto un’inchiesta, affidata a investigatori indipendenti, su quanto accaduto, Sam e il gigante di Seattle non ci sono. Insieme all’ex ministro del Tesoro Larry Summers e all’ex co-ceo di Salesforce Bret Taylor c’è, invece, Adam D’angelo, uno dei congiurati. E c’è la ferita da rimarginare con Sutskever: è un “frenatore” e ha tradito Altman, ma è anche un genio le cui idee sono state il principale carburante dei progressi di OpenAI.
L’utopia filantropica è tramontata ma il partito dell’AI etica spera ancora di avere uno spazio perché stavolta la posta va oltre i confini del mondo del business. E, per la prima volta, si è mosso con decisione anche il governo con l’ordine esecutivo di Biden e l’elaborazione di un sistema di regole.
26/11/23 Barron’s: L’AI creerà e distruggerà lavori. La storia ci offre una lezione.
Di Kenneth G. Pringle
L’umanità è affascinata dall’intelligenza artificiale da qualche tempo. In “L’Iliade”, Omero ha descritto robot simili a umani. Sopra, il robot immaginario nell’adattamento cinematografico di Fritz Lang del 1927 del romanzo di Thea von Harbou “Metropolis”.
L’ascesa dell’intelligenza artificiale generativa preannuncia una nuova fase della rivoluzione industriale, in cui le macchine pensano, imparano, si auto-replicano e possono padroneggiare molti compiti che una volta erano riservati agli esseri umani. Questa fase sarà altrettanto dirompente e trasformativa come le precedenti.
Che la tecnologia AI arriverà per i posti di lavoro è certo. La distruzione e la creazione di posti di lavoro è una caratteristica distintiva della rivoluzione industriale. Meno certo è che tipo di nuovi posti di lavoro, e quanti, prenderanno il loro posto.
Alcuni studiosi dividono la rivoluzione industriale in tre fasi: vapore, iniziato intorno al 1770; elettricità, nel 1870; e informazione nel 1950. Pensa all’industria automobilistica che ha sostituito il commercio di cavalli e carrozze nei primi decenni del 20° secolo, o ai dipartimenti IT che hanno soppiantato i pool di segreteria negli ultimi decenni.
In tutti questi casi, alcune persone vengono lasciate indietro. I nuovi posti di lavoro possono essere di natura molto diversa, richiedendo nuove competenze e forse un trasferimento, come dalla fattoria alla città nella prima rivoluzione industriale.
Poiché le azioni delle aziende coinvolte nel settore dell’AI sono aumentate vertiginose, le preoccupazioni per la sicurezza del lavoro sono cresciute . L’AI sta trovando la sua strada in tutti gli aspetti della vita, dai chatbot alla chirurgia ai droni sul campo di battaglia. L’AI è stata al centro delle controversie sindacali di più alto profilo di quest’anno, coinvolgendo industrie disparate come i produttori di automobili di Detroit e gli sceneggiatori di Hollywood. L’AI era all’ordine del giorno del recente vertice tra il presidente Joe Biden e il presidente cinese Xi Jinping.
I progressi nella tecnologia AI stanno arrivando velocemente, con alcuni che prevedono la “singolarità “—il punto teorico in cui le macchine si evolvono al di là del controllo umano – a pochi anni di distanza . Se questo è vero, la perdita di posti di lavoro sarebbe l’ultima delle preoccupazioni.
“Mitigare il rischio di estinzione dell’umanità causata dall’AI dovrebbe essere una priorità globale insieme ad altri rischi su scala sociale come pandemie e guerra nucleare”, ha scritto un gruppo di leader del settore, tecnologi e accademici quest’anno in una lettera aperta
Supponendo che sopravviviamo, cosa può mostrarci il passato su come lavoreremo con – o per – queste macchine in futuro?
Raffigurazione dei ludditi che distruggono le macchine, un movimento contro la meccanizzazione dell’industria tessile, nel Regno Unito nel 1811.
Considera la prima rivoluzione industriale, dove i mortali modellavano le proprie macchine grezze. Funziona grazie al carbone economico e abbondante della Gran Bretagna e gestito dalla sua manodopera poco costosa e abbondante non qualificata, dai treni a vapore, dalle navi e dalle fabbriche. Il Regno Unito è diventato una centrale elettrica di produzione.
Non tutti accolsero con favore la competizione meccanica.
Un manifesto “RICCERCATO” del gennaio 1812, a Nottingham, in Inghilterra, offriva una ricompensa di 200 sterline per informazioni sugli uomini mascherati che avevano fatto irruzione in un locale laboratorio e “hanno senza ragione rotto e distrutto cinque telai di calza (macchine meccaniche)”.
I vandali erano ludditi , artigiani tessili che condussero una campagna di distruzione contro la produzione tra il 1811 e il 1817. Non erano tanto contrari alle macchine quanto a un sistema di fabbrica che non apprezzava più la loro esperienza.
La rottura della macchina era una prima forma di azione sul lavoro, “contrattazione collettiva per “sommossa” ”, come ha detto lo storico Eric Hobsbawm. È stato un precursore di molte controversie di lavoro da seguire.
La seconda rivoluzione industriale, iniziata dal completamento della ferrovia transcontinentale nel 1869, spinse gli Stati Uniti al dominio globale. Le scoperte tra cui l’elettricità, la produzione di massa e la società hanno trasformato il mondo con meraviglie come auto, aerei, frigoriferi e radio.
Questi progressi hanno anche attirato un contraccolpo da parte di persone i cui posti di lavoro erano minacciati.
Thomas Edison nel suo laboratorio nel New Jersey che lavora sulla lampadina a incandescenza.
“Solo gli amanti che affollano negli angoli più remoti dei parchi per tenersi per mano e sbacucchiarsi non hanno trovato alcun difetto nei lampioni spenti di ieri sera”, scrisse il New-York Tribune il 26 aprile 1907, dopo uno sciopero degli uomini che accendevano a mano i 25.000 lampioni a gas della città ogni notte.
Gli accenditori protestavano per il salario, ma il vero nemico era in bella vista: la lampadina elettrica. “Nella parte centrale di Manhattan, dove ci sono luci elettriche in abbondanza, non ci sono stati inconvenienti”, ha riferito il Tribune. I giorni del lavoro secolare degli accenditori erano contati.Numerati erano anche i giorni dei produttori di carrozze, degli uomini di ghiaccio e degli operatori di ascensori.
La terza rivoluzione industriale, nel frattempo, ha suonato la campana a morte per gli operatori di centralini, i tipografi di giornali e la maggior parte di chiunque il cui lavoro potesse essere svolto da un computer.
Quei posti di lavoro persi sono stati per la maggior parte sostituiti. L’ascesa del personal computing e di Internet ha portato direttamente alla perdita di 3,5 milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti dal 1980, secondo al McKinsey Global Institute nel 2018. Allo stesso tempo, le nuove tecnologie hanno creato 19 milioni di nuovi posti di lavoro.
Guardando al futuro, MGI stima che i progressi tecnologici potrebbero costringere ben 375 milioni di lavoratori a livello globale, su un totale di 2,7 miliardi, a cambiare occupazione entro il 2030.
Operatori di centralino, circa 1955.
Un sondaggio condotto da LinkedIn per il World Economic Forum offre suggerimenti su da dove potrebbe provenire la crescita dell’occupazione. Delle cinque aree di lavoro in più rapida crescita tra il 2018 e il 2022, tutte tranne una coinvolgono le competenze delle persone: vendite e coinvolgimento dei clienti; risorse umane e acquisizione di talenti; marketing e comunicazioni; partnership e alleanze. L’altro: tecnologia e IT. Anche i robot avranno bisogno dei loro gestori umani
Michael Chui di McKinsey Global suggerisce che le persone non saranno sostituite dalla tecnologia in futuro tanto quanto collaboreranno più profondamente con essa.
“Quasi tutti noi al giorno d’oggi siamo cyborg, in un certo senso”, ha detto a Barron, indicando le cuffie che indossava durante una discussione su Zoom.
Nell’Iliade, 28 secoli fa, Omero descrive gli “schiavetti” robotici realizzati dal dio Efesto. Chui non si aspetta che i robot umanoidi, come le creazioni di Omero, “arrivino e facciano tutto” quello che una volta facevamo noi.
“Per la maggior parte di noi”, dice, “è parte del nostro lavoro che le macchine prenderanno effettivamente il sopravvento”.
Ogni ondata della rivoluzione industriale ha portato una maggiore prosperità, anche se non è stata ugualmente condivisa, progressi nella scienza e nella medicina, beni più economici e un mondo più connesso. L’onda dell’AI potrebbe anche fare di più.
“L’ho descritto come un darci dei superpoteri, e penso che sia vero”, dice Chui.
Superpoteri o estinzione: visioni fortemente diverse per il nostro coraggioso, nuovo futuro dell’A.I Meglio resistere.
23/11/23 Reuters: lettera al Cda di OpenAI sui rischi di distruzione dell’Umanità
I ricercatori di OpenAI hanno avvertito del consiglio di amministrazione della svolta dell’IA prima della cacciata del CEO, dicono le fonti
22 novembre (Reuters) – In vista dei quattro giorni in esilio del CEO di OpenAI Sam Altman, diversi ricercatori dello staff hanno scritto una lettera al consiglio di amministrazione avvertendo di una potente scoperta di intelligenza artificiale che hanno detto potrebbe minacciare l’umanità, hanno detto a Reuters due persone che hanno familiarità con la questione.
La lettera precedentemente non riportata e l’algoritmo dell’IA sono stati sviluppi chiave prima della cacciata da parte del consiglio di amministrazione di Altman, il figlio manifesto dell’IA generativa, hanno detto le due fonti. Prima del suo ritorno trionfale alla fine di martedì, più di 700 dipendenti avevano minacciato di dimettersi e andare con lui alla Microsoft (MSFT.O) in solidarietà con il loro leader licenziato.
Le fonti hanno citato la lettera come un fattore tra un elenco più lungo di lamentele da parte del consiglio che ha portato al licenziamento di Altman, tra cui le preoccupazioni sulla commercializzazione dei prototipi prima di comprenderne le conseguenze. Reuters non è stata in grado di rivedere una copia della lettera. Il personale che ha scritto la lettera non ha risposto alle richieste di commento.
Dopo essere stato contattato da Reuters, OpenAI, che ha rifiutato di commentare, ha riconosciuto in un messaggio interno allo staff un progetto chiamato Q* e una lettera al consiglio prima degli eventi del fine settimana, ha detto una delle persone. Un portavoce di OpenAI ha detto che il messaggio, inviato dall’esecutivo di lunga data Mira Murati, ha avvisato il personale di alcune storie dei media senza commentare la loro accuratezza.
Alcuni di OpenAI credono che Q* (pronunciato Q-Star) potrebbe essere una svolta nella ricerca della startup di quella che è nota come intelligenza generale artificiale (AGI), ha detto una delle persone a Reuters. OpenAI definisce AGI come sistemi autonomi che superano gli esseri umani nella maggior parte dei compiti economicamente preziosi.
Date le vaste risorse informatiche, il nuovo modello è stato in grado di risolvere alcuni problemi matematici, ha detto la persona a condizione di anonimato perché l’individuo non era autorizzato a parlare per conto dell’azienda. Sebbene eseguano solo la matematica a livello degli studenti delle scuole elementari, il successo di tali test ha reso i ricercatori molto ottimisti sul successo futuro di Q*, ha detto la fonte.
Reuters non ha potuto verificare in modo indipendente le capacità di Q* rivendicate dai ricercatori.
I ricercatori considerano la matematica una frontiera dello sviluppo dell’IA generativa. Attualmente, l’IA generativa è brava a scrivere e tradurre in linguaggio prevedendo statisticamente la parola successiva, e le risposte alla stessa domanda possono variare ampiamente. Ma conquistare la capacità di fare matematica – dove c’è solo una risposta giusta – implica che l’IA avrebbe maggiori capacità di ragionamento simili all’intelligenza umana. Questo potrebbe essere applicato a nuove ricerche scientifiche, ad esempio, credono i ricercatori dell’IA.
A differenza di una calcolatrice in cui può risolvere un numero limitato di operazioni, AGI può generalizzare, imparare e comprendere.
Nella loro lettera al consiglio, i ricercatori hanno segnalato l’abilità e il potenziale pericolo dell’IA, hanno detto le fonti senza specificare le esatte preoccupazioni di sicurezza indicate nella lettera. C’è stata a lungo una discussione tra gli informatici sul pericolo rappresentato da macchine altamente intelligenti, per esempio se potessero decidere che la distruzione dell’umanità era nel loro interesse.
I ricercatori hanno anche segnalato il lavoro di un team di “scienziati dell’IA”, la cui esistenza ha confermato più fonti. Il gruppo, formato combinando i precedenti team “Code Gen” e “Math Gen”, stava esplorando come ottimizzare i modelli di intelligenza artificiale esistenti per migliorare il loro ragionamento e alla fine eseguire un lavoro scientifico, ha detto una delle persone.
Altman ha guidato gli sforzi per rendere ChatGPT una delle applicazioni software in più rapida crescita nella storia e ha attirato gli investimenti – e le risorse informatiche – necessari da Microsoft per avvicinarsi ad AGI.
Oltre ad annunciare una serie di nuovi strumenti in una dimostrazione questo mese, Altman la scorsa settimana ha preso in giro in un vertice dei leader mondiali a San Francisco che credeva che fossero in vista importanti progressi.
“Quattro volte nella storia di OpenAI, il tempo più recente è stato solo nelle ultime due settimane, sono arrivato a stare nella stanza, quando spingiamo indietro il velo dell’ignoranza e la frontiera della scoperta in avanti, e farlo è l’onore professionale di una vita”, ha detto al vertice sulla cooperazione economica Asia-Pacifico.
Il giorno dopo, il consiglio licenziò Altman.
Di Anna Tong, Jeffrey Dastin e Krystal Hu
23/11/23 Barron’s: La minaccia dell’IA per l’umanità? La cacciata dii Altman da OpenAI è ancora senza spiegazioni.
DiAdam ClarkSegui
Sam Altman tornerà come CEO di OpenAI, ma non prenderà posto nel suo consiglio iniziale.
Sam Altman sembra destinato a tornare trionfalmente a OpenAI, ma le domande persistono ancora sul perché sia stato licenziato dalla start-up dell’intelligenza artificiale in primo luogo. L’attenzione si concentra sul fatto che un disaccordo sulla sicurezza della sua tecnologia di intelligenza artificiale abbia portato le cose in primo piano.
I precedenti membri del consiglio di amministrazione di OpenAI non hanno rivelato pubblicamente il motivo per cui hanno scelto di licenziare Altman la scorsa settimana e nessun altro, incluso il principale investitore nell’azienda Microsoft (ticker: MSFT)– è uscito anche con una spiegazione chiara.
Mentre il ritorno provvisoriamente concordato di Altman e la partenza della maggior parte dell’ex consiglio potrebbero appianare le cose, lascia una domanda a cui bisogna ancora rispondere: perché è stato licenziato?
La spiegazione iniziale data dal consiglio precedente era solo che Altman non era stato “costantemente sincero” nelle sue comunicazioni. Mentre le prime speculazioni si collegavano ai rapporti che stava esplorando iniziative esterne in iniziative di hardware e chip, la mancanza di dettagli concreti suggerisce che la causa potrebbe essere stata più profonda.
“Pensiamo che questo dia credito alla tesi che il consiglio di amministrazione di OpenAI sia stato motivato da una differenza filosofica fondamentale tra loro e la spinta del signor Altman per la commercializzazione”, ha scritto l’analista di Macquarie Frederick Havemeyer in una nota di ricerca.
Prima del licenziamento di Altman, i ricercatori dello staff di OpenAI hanno scritto una lettera al consiglio di amministrazione avvertendo che un progetto interno chiamato Q*, o Q-Star, potrebbe rappresentare una svolta nei tentativi di creare un’intelligenza artificiale generale – un’IA che può superare gli esseri umani in una serie di campi – e il potenziale pericolo di tale tecnologia, ha riferito giovedì Reuters, citando fonti che hanno familiarità con la questione. OpenAI non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento sul rapporto.
Vale la pena fare affermazioni su grandi salti nell’IA con un pizzico di sale. Google l’anno scorso ha licenziato un ingegnere che ha affermato che un sistema di intelligenza artificiale inedito era diventato senziente. Mentre Bard di Google è un contendente nelle guerre dei chatbot, pochi suggerirebbero che uno qualsiasi dei prodotti di intelligenza artificiale dell’azienda mostri già segni di sensibilità.
Tuttavia, sembra che il rapido ritmo dello sviluppo dell’IA sia stato probabilmente al centro della disputa del consiglio precedente con Altman. L’ex membro del consiglio di amministrazione Helen Toner si è scontrata con Altman su un documento di ricerca di cui è stata coautrice che sembrava criticare gli sforzi di OpenAI per mantenere sicura la sua tecnologia AI, ha riferito il New York Times, citando e-mail.
Se alla fine viene confermato che la priorità di Altman nella commercializzazione dell’IA è stata la ragione del suo licenziamento, questo è probabilmente positivo per gli investitori di OpenAI, tra cui Microsoft, che sono anche interessati a vedere la tecnologia monetizzata il più rapidamente possibile. Tuttavia, farà poco per rassicurare i dubbiosi che sono sostenitori di una decelerazione o di un approccio più lento al progresso nell’IA.
Anche la struttura senza scopo di lucro di OpenAI rimarrà un problema in quanto l’azienda è incaricata di supervisionare un equilibrio tra commercio e sicurezza.
22/11/23 Forbes: Come Viz.ai utilizza l’intelligenza artificiale per trattare più velocemente i pazienti con ictus
La startup ha 12 algoritmi approvati dalla FDA per segnalare i problemi, accordi con più di 1.500 ospedali statunitensi e grandi piani per lavorare con le aziende farmaceutiche per ridurre gli ostacoli nel settore sanitario.
Di Amy Feldman, staff di Forbes
Il 26 ottobre, mentre visitava New York per un gala, Jess Allison è crollata per strada. La 41-year-old non era in grado di parlare o muovere il suo lato destro. Un cliente di un vicino caffè all’aperto l’ha aiutata a chiamare il 911 e un’ambulanza l’ha portata al Mount Sinai West nel centro della città.
Il medico del pronto soccorso le ha detto che pensavano che avesse avuto un ictus e l’ha mandata a fare una TAC. Presto, era sul tavolo operatorio e un neurochirurgo del Monte Sinai le stava parlando della procedura. “Potrai vedere lampi di luce nel mio cervello. Era piuttosto inquietante”, ha detto a Forbes. “Ha detto: ‘Abbiamo quasi finito, abbiamo quasi finito’ e quasi immediatamente ho potuto sentire la mia mano destra sollevarsi e ho potuto sentire le dita dei piedi e la caviglia muoversi”.

Allison è già tornata al lavoro come raccolta fondi per la Melanoma Research Foundation di Washington, D.C., con solo effetti collaterali minimi da un tipo di ictus noto come occlusione di grandi vasi, in cui una delle grandi arterie cerebrali viene bloccata. Anche se all’epoca non lo sapeva, parte del motivo per cui Mount Sinai è stato in grado di trattarla così rapidamente era dovuto al software basato sull’intelligenza artificiale di una startup chiamata Viz.ai. La velocità è la chiave con gli ictus, che colpiscono quasi 800.000 americani all’anno, perché ogni minuto di ritardo provoca la morte di circa 2 milioni di cellule cerebrali, lasciando molti sopravvissuti disabili, in difficoltà in riabilitazione o che vivono in case di cura. Gli algoritmi di Viz.ai confrontano le immagini delle scansioni TC dei pazienti con il suo database per aiutare i medici a ridurre i minuti cruciali dalla diagnosi e dal tempo di preparazione chirurgica in modo che possano dare la priorità ai pazienti con ictus e altre difficoltà.
“È abbastanza chiaro che l’IA può rilevare con precisione le malattie e sta arrivando al punto che può prevedere in modo robusto la progressione della malattia”, ha detto a Forbes Chris Mansi, il neurochirurgo che è il fondatore e CEO dell’azienda.
Viz.ai, con sede a San Francisco, è in prima linea nelle aziende mediche che utilizzano l’intelligenza artificiale per migliorare la cura dei pazienti. Un membro della lista 2021 Forbes Next Billion-Dollar Startups, ha raccolto un totale di 254 milioni di dollari da aziende che includono Insight Partners, Kleiner Perkins, Scale Venture Partners e Tiger Global con una valutazione di 1,2 miliardi di dollari. Le entrate ricorrenti annuali, o ARR, una metrica tipicamente utilizzata dalle società di software basate su abbonamento, sono circa raddoppiate ogni anno e dovrebbero raggiungere i 100 milioni di dollari nel 2024, da 12 milioni di dollari nel 2020. Le entrate annuali per scopi contabili sono in genere inferiori a ARR e, nel caso di Viz, dovrebbero arrivare a circa 40 milioni di dollari quest’anno e da 60 milioni a 70 milioni di dollari l’anno prossimo. L’azienda non è ancora redditizia.
Forse ancora più importante, l’azienda di sette anni ha ora firmato con più di 1.500 ospedali, tra cui la Cleveland Clinic, Mount Sinai, Tenet Healthcare e HCA, che coprono circa due terzi della popolazione degli Stati Uniti. È diventata anche la rara società di intelligenza artificiale a ricevere l’approvazione sia della FDA per i suoi algoritmi che di Medicare per il rimborso.
Ma l’IA medica è più regolamentata e più difficile da irrompere rispetto ad altre aree della tecnologia, e la concorrenza è diventata più dura da quando Viz ha iniziato. Essendo stato accettato dagli ospedali per la sua intelligenza artificiale basata su immagini, Viz si sta ora espandendo nell’intelligenza artificiale generativa in una mossa precedentemente non annunciata che include un programma pilota con il Monte Sinai e altri ospedali. Riassumerà le cartelle cliniche dei pazienti e setaccerà la letteratura accademica per trovare informazioni pertinenti che altrimenti potrebbero sfuggire. Il riassunto non richiede l’approvazione della FDA, ma se Viz dovesse utilizzare l’IA basata sul testo per le raccomandazioni cliniche – come alla fine spera – avrebbe bisogno di ottenere l’ok delle autorità di regolamentazione.
Allo stesso tempo, Viz ha iniziato a lavorare con aziende farmaceutiche e produttori di dispositivi medici. Quelle aziende sono alla ricerca di modi per lanciare i loro prodotti in modo più rapido ed efficiente, cosa che ha detto Mansi è diventata sempre più importante a causa dei cambiamenti dei prezzi dei farmaci nel 2022 Inflation Recovery Act.
In definitiva, Mansi spera che la combinazione di intelligenza artificiale basata su immagini e intelligenza artificiale generativa gli consentirà di diagnosticare 100 malattie. Oltre alla neurologia e alla cardiologia, Viz vede opportunità in oncologia, per esempio nel cancro ai polmoni, che spesso non viene visto nelle prime radiografie.
“Pensiamo che ogni grande malattia potrebbe trarne beneficio”, ha detto Mansi, “e diventerà solo la norma nel settore sanitario”.
Neurochirurgo imprenditore
Mansi, 39 anni, è cresciuto a Newcastle, nel nord-est dell’Inghilterra, e ha frequentato la scuola di medicina all’Università di Cambridge. “Mia nonna ha sempre voluto che facessi il medico e che facessi il medico di base locale a Newcastle”, ha detto. Alla scuola di medicina, si innamorò della neurologia, e poi della neurochirurgia, una delle specialità più impegnative. Per cinque anni, ha fatto interventi chirurgici al cervello nei migliori ospedali di Londra, Queen Square e King’s College. Ha visto in prima persona come un intervento chirurgico poteva andare bene, ma il paziente sarebbe morto o sarebbe diventato disabile perché ci era voluto troppo tempo per farlo andare in sala operatoria.
Nel 2012, Mansi ha avviato un’attività chiamata Edusurg per aiutare i chirurghi junior a prepararsi per gli esami online. Anche se piccola, quell’azienda continua a operare. Due anni dopo, lasciò il suo lavoro di neurochirurgia e venne negli Stati Uniti per un MBA a Stanford. Ha giocato con “ogni tecnologia che riuscivo a trovare”, inclusa la stampa di cervelli in 3-D per aiutare i chirurghi a praticare operazioni e la creazione di un dispositivo che potesse stimolare i nervi cranici.
A Stanford nel 2016, Mansi ha incontrato un postdoc israeliano di machine-learning di nome David Golan. Golan, che da allora ha lasciato l’azienda, era stato recentemente dimesso dall’ospedale dopo un sospetto ictus. I due si sono legati alla mancanza di dati disponibili per prendere decisioni mediche migliori. Hanno lanciato la loro idea di utilizzare l’apprendimento automatico e l’imaging medico per migliorare la cura dell’ictus in una classe gestita dall’ex CEO di Google Eric Schmidt, che ha offerto finanziamenti di avviamento attraverso la sua azienda Innovation Endeavors.
All’epoca, l’intelligenza artificiale non era un processo così popolare come lo è ora. E la medicina, con i suoi ostacoli normativi, le situazioni di vita o di morte e le gigantesche burocrazie ospedaliere, potrebbe non essere sembrata il punto di partenza più facile. “All’epoca, era una di quelle strane società di intelligenza artificiale”, ha detto Mamoon Hamid, un partner di Kleiner Perkins, che per primo si è legato a Mansi durante una cena di venture capital in Colorado e ha investito nell’azienda nel 2018. “Ho dovuto sentirmi a mio agio con l’idea che questo fosse convincente per il fornitore e per il sistema”.
Approvazione FDA
Per sviluppare il suo primo algoritmo di ictus, Viz ha collaborato con due ospedali, Grady ad Atlanta e Erlanger a Chattanooga, Tennessee. Il software di Viz ha incrociato le immagini TC del cervello di un paziente con il suo database di scansioni per trovare i primi segni di ictus di occlusione di grandi vasi come quello che Jess Allison ha subito e per il quale una percentuale incredibilmente piccola di pazienti riceve un trattamento appropriato. Ha allertato i medici, che potevano vedere le immagini sui loro telefoni, tagliando minuti preziosi dal tempo che altrimenti ci sarebbe preso per portare quel paziente in chirurgia.
Mansi era a Erlanger per un test anticipato dell’algoritmo quando ha fatto il ping dei suoi primi avvisi. Erano falsi allarmi e Viz ha dovuto tornare indietro e ricalibrare il suo algoritmo. Lavorare con ospedali e medici per sviluppare il prodotto “prima che fosse completamente cotto”, ha detto Mansi, era particolarmente importante “per concentrarsi sul reale bisogno, rispetto al determinismo tecnologico, che non funziona nel settore sanitario”.
Oggi, l’azienda ha 12 algoritmi approvati dalla FDA, per malattie che includono ictus, cardiomiopatia ipertrofica (un ispessimento del muscolo cardiaco che può causare morte cardiaca improvvisa) e embolia polmonare (un improvviso blocco delle arterie che inviano sangue ai polmoni). Ha ricevuto la sua prima approvazione per il rimborso Medicare nel 2020. Il costo di Viz per un ospedale dipende dalle sue dimensioni e da quante malattie prendono di mira; un piccolo ospedale potrebbe pagare solo 50.000 dollari all’anno, ma un gruppo più grande potrebbe spendere più di 1 milione di dollari.
“Ci sono giganteschi punti ciechi nel modo in cui le cure mediche vengono fornite negli Stati Uniti”, ha detto J Mocco, un neurochirurgo del Monte Sinai che è direttore del suo Centro Cerebrovascolare. Mentre le carenze dell’assistenza sanitaria rurale sono ben documentate, il problema si estende anche alle aree urbane. “Questo è il motivo per cui l’IA sarà cruciale”, ha detto.
Follow-up non riusciti
Quando Mocco ha incontrato per la prima volta Viz intorno al 2016, ha pensato che fosse “un po’ ingannevole”, ma dopo un po’ è rimasto impressionato dall’interfaccia. Ora, non solo lo usa, ma è diventato un consulente dell’azienda. Gli piace che l’app emette un segnale acustico, consentendo ai medici di prepararsi immediatamente per l’intervento chirurgico piuttosto che aspettare che un radiologo del pronto soccorso sia impegnato a chiamare per il possibile ictus di un paziente. “L’IA aiuta a livellare il campo di gioco aiutandoci a classificare”, ha detto.
Iraj Nikfarjan, un neurologo dell’ospedale HCA di Ocala, in Florida, ha detto che negli ultimi giorni è stato in grado di rivedere le prime scansioni di una donna che è arrivata al pronto soccorso dopo essere crollata a Walmart in soli 12 minuti e mobilitare l’ospedale per curarla per l’ictus. “Posso accedere a quelle immagini sul mio cellulare ovunque mi trovi e pianificare la mia procedura”, ha detto.
Mentre l’IA è stata criticata per l’introduzione di errori e pregiudizi, Mansi ha detto che la maggior parte dei suoi algoritmi basati su immagini sono accurati circa il 95%, molto più alti del medico medio che non è uno specialista. “Stimiamo che in media in tutte le malattie di cui ci prendiamo cura, meno del 20% delle volte che un paziente con una particolare malattia percorre il percorso [di trattamento] che sarebbe considerato quello ideale”, ha detto. “È circa l’80% dove ciò non accade”.
Considera gli aneurismi. Le diagnosi errate si verificano in un massimo di un quarto dei pazienti che inizialmente cercano assistenza medica con un medico di base, un pronto soccorso o una clinica walk-in. Viz calcola che il suo algoritmo di aneurisma può aiutare a migliorare le prestazioni e indirizzare i pazienti agli specialisti giusti. In uno studio su 1.200 angiogrammi in otto centri di ictus in Texas, Viz ha scoperto che l’85% di quelli con aneurismi non era stato riferito per il follow-up, nonostante il rischio.
“L’unica preoccupazione è se l’IA sostituisce esperti addestrati ed esperti”, ha detto Mocco. “Non lo voglio e non lo vedo accadere presto. A mio avviso, non si tratta di IA che dice ai medici cosa fare e quindi di commettere errori. Si tratta più di avvisarci.”
Big Pharma
Negli ultimi sette anni, Viz si è concentrata su ospedali e pazienti. Oggi, tuttavia, sta anche lavorando con aziende farmaceutiche, produttori di dispositivi medici e aziende di scienze della vita. Mansi crede di poter utilizzare i suoi algoritmi e la rete dell’azienda negli ospedali per aiutare quelle aziende a introdurre i loro farmaci, terapie e dispositivi più velocemente rivolgendosi ai pazienti che potrebbero averne più bisogno. Per le aziende farmaceutiche che possono spendere 1 miliardo di dollari o più per lanciare un farmaco, l’efficienza è fondamentale.
Questo è ancora più vero oggi a causa della legislazione del 2022, che consente a Medicare di rinegoziare i prezzi delle pillole dopo nove anni. “Se non avevi intenzione di fare soldi fino all’anno 11, e sarà ridotto di prezzo nell’anno nove, devi trovare un modo per accelerare l’adozione”, ha detto Mansi.
A marzo, Viz ha annunciato un accordo pluriennale con Bristol Myers Squibb per implementare un algoritmo di intelligenza artificiale per il rilevamento della cardiomiopatia ipertrofica, la malattia che ispessisce i muscoli cardiaci. Bristol Myers Squibb ha un trattamento per la malattia chiamato Camzyos (generalmente noto come mavacamten) che ha acquisito come parte del suo acquisto di 13,1 miliardi di dollari di MyoKardia nel 2020 e per il quale sta cercando di costruire un mercato. Viz ha ricevuto l’approvazione della FDA per il suo algoritmo ad agosto.
L’azienda lavora anche con Medtronic, Johnson & Johnson e altri importanti produttori di dispositivi farmaceutici e medici.
L’ispessimento dei muscoli cardiaci è una condizione grave che è difficile da diagnosticare. Molti pazienti sperimentano sintomi lievi come mancanza di respiro e si troveranno trasportati da uno specialista all’altro in cerca di una risposta.
“Alcuni pazienti vanno decenni senza una diagnosi”, ha detto Josh Lampert, elettrofisiologo e direttore medico dell’apprendimento automatico per Mount Sinai Heart. “Possiamo prevenirlo, ottenere cure ai pazienti e in alcuni casi salvare le loro vite”. Jayme Strauss, direttore clinico di Viz, ha affermato che i suoi studi mostrano che l’algoritmo ha ridotto il tempo fino alla diagnosi a una mediana di 64 giorni, rispetto ai cinque anni precedenti.
Distribuzione cauti
Nello stesso momento in cui Viz sta lanciando nuove partnership con Big Pharma, si concentra anche sull’area calda delle aziende di intelligenza artificiale: l’IA generativa. “I dati mostrano che è pazzesco non avere questi sistemi negli ospedali”, ha detto Mansi. Questo è particolarmente vero, ha detto, per i pazienti che potrebbero non avere accesso a un ospedale di ricerca di livello mondiale. “Non devi essere al Monte Sinai o alla Messa Generale”, ha detto. “Possiamo ridurre la variabilità nei casi e aumentare la possibilità che il paziente riceva la migliore terapia diretta alle linee guida”.
Questa è una scommessa più grande e potenzialmente più rischiosa. “Il coordinamento delle assistenza è un tipo di ruolo intermedio”, ha detto Thomas Davenport, professore di tecnologia dell’informazione al Babson College che ha scritto sull’uso dell’IA nell’assistenza sanitaria. Non è facile per un nuovo arrivato entrare in uno spazio con potenti fornitori di digitalizzazione degli archivi come Epic Systems da un lato e produttori di dispositivi di imaging come GE e Siemens dall’altro, che stanno tutti cercando di aumentare le loro analisi, ha detto. “Sembra solo un posto scomodo essere nel mezzo in questo momento”, ha detto.
Resta da lavorare per garantire che l’uso dell’IA generativa nel processo decisionale medico non sia soggetto a pregiudizi o risultati falsi. Lampert del Monte Sinai si è detto entusiasta del potenziale della tecnologia per aiutare i medici a rimanere aggiornati sul diluvio di studi di ricerca, ma che l’ospedale è cauto riguardo al dispiegamento. “Abbiamo già una regolamentazione dell’IA nel settore sanitario”, ha detto Mansi. “Penso che vedrai un’espansione di questo, e sarà una buona cosa”.
Per pazienti come Jess Allison, che senza una risposta rapida sarebbe rimasto disabile, c’è poco motivo di pensare a Viz, se non per essere grati quando funziona. “Non sono super esperta tecnologicamente”, ha detto. “La roba di Google AI che è uscita all’inizio di quest’anno mi fa impazzire, ma questo tipo di intelligenza artificiale che amo. “Non sapevo che fosse quello che mi ha diagnosticato inizialmente, se vuoi, ma sono molto grato per questo””.”
20/11/23 Barron’s: Il futuro di OpenAI è in discussione. Cosa significa per Google, Amazon e Nvidia.
DiAdam ClarkSegui eLiz MoyerSegui
ChatGPT di OpenA e Bard di Google sono diventati i chatbot AI più importanti.
Microsoft MSFT 2,22%si è mossa rapidamente per salvare il suo investimento in OpenAI assumendo il suo ex CEO Sam Altman. Tuttavia, le ricadute del suo licenziamento potrebbero ancora rimodellare la corsa all’intelligenza artificiale tra l’azienda tecnologica e i suoi colleghi.
Probabilmente assumendo direttamente Altman, Microsoft (ticker: MSFT) ha rafforzato la sua posizione nella competizione AI contro il genitore di Google, Alphabet GOOGL (GOOGL) e Amazon.com (AMZN). Ora ha un team di intelligenza artificiale interno più forte oltre alla sua partecipazione del 49% in OpenAI. Tuttavia, il futuro di OpenAI sembra essere nell’aria.
Più di 500 dipendenti OpenAI hanno minacciato di dimettersi dall’azienda se l’attuale consiglio di amministrazione non si dimette e ripristina Altman, ha riferito il Wall Street Journal, citando una lettera al consiglio.
Il capo scienziato di OpenAI Ilya Sutskever, che è stato uno dei membri del consiglio che ha votato contro Altman ha twittato il suo rammarico dicendo: “Mi rammarico profondamente della mia partecipazione alle azioni del consiglio. Non ho mai avuto intenzione di danneggiare OpenAI. “Amo tutto ciò che abbiamo costruito insieme e farò tutto il possibile per riunire l’azienda””.”

Mentre molti dipendenti OpenAI potrebbero scegliere di seguire Altman, ma potrebbero anche essere tentati da altri rivali.
“Le tue azioni hanno reso ovvio che sei incapace di supervisionare OpenAI”, hanno scritto i dipendenti. “Non siamo in grado di lavorare per o con persone che mancano di competenza, giudizio e cura per la nostra missione e i nostri dipendenti”.
Il CEO ad interim di OpenAI Emmett Shear, ex capo di Twitch, ha dichiarato in un post sui social media che avrebbe assunto un investigatore indipendente per scavare nell’intero processo che ha portato al licenziamento di Altman e alle sue conseguenze, e generare un rapporto completo nei prossimi 30 giorni.
Nel post ha anche detto che avrebbe riformato la gestione e la leadership dell’azienda. “È chiaro che il processo e le comunicazioni sulla rimozione di Sam sono stati gestiti molto male, il che ha seriamente danneggiato la nostra fiducia”, ha detto Shear.
Ha aggiunto che, a seconda di ciò che trovano, “guidarò i cambiamenti nell’organizzazione, fino a e anche spingendo fortemente per cambiamenti di governance significativi, se necessario”.
Shear ha detto che potrebbero essere necessari più di 30 giorni per affrontare le turbolenze che hanno attanagliato l’azienda negli ultimi giorni.
L’analista di Evercore Kirk Materne ha dichiarato in una nota di ricerca: “Mentre resta da vedere quanta “fuga di cervelli” ci sarà a OpenAI, pensiamo che il rischio fondamentale per Microsoft sia in gran parte contenuto con Altman e il team a bordo”.
Potrebbe esserci un’opportunità per Google e Amazon di approfittare dello sconvolgimento. Altman ha recentemente affermato che OpenAI era nelle prime fasi dello sviluppo di GPT-5, il suo ultimo modello di intelligenza artificiale. È probabile che tali progressi siano interrotti dai cambiamenti organizzativi. Anche se il nuovo team di Altman assume l’iniziativa della prossima generazione di modelli di intelligenza artificiale, Microsoft doverà mettere in atto il personale e le risorse per farlo e questo richiederà tempo.
Ciò potrebbe consentire a Google e Amazon di sostituire la tecnologia di OpenAI come punto di riferimento del settore percepito.
Google è stato segnalato dal Wall Street Journal a luglio di lavorare su un modello di intelligenza artificiale chiamato Gemini che può rivaleggiare con GPT-4 e che dovrebbe essere pronto per il rilascio nei prossimi mesi. Amazon sta investendo nel proprio modello di intelligenza artificiale, nome in codice Olympus, che potrebbe essere al top sia della tecnologia OpenAI che di Alphabet, secondo Reuters.
Lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale da parte di Google e Amazon potrebbe trarre vantaggio dall’essere in grado di assumere da un nuovo pool di talenti. OpenAI aveva parlato con gli investitori di una vendita di azioni che l’avrebbe valutata tra gli 80 e gli 90 miliardi di dollari, secondo il Wall Street Journal. Sembra probabile che ciò sia minacciato dagli sconvolgimenti dell’azienda e potrebbe incentivare i dipendenti ad andare avanti.
Un’azienda che già spera di beneficiare è Nvidia (NVDA). Lo scienziato ricercatore di Nvidia AI Jim Fan ha detto che il suo team stava cercando di assumere ingegneri e ricercatori e ha fatto riferimento specifico ai dipendenti di OpenAI in un post sulla piattaforma social-media X, precedentemente Twitter.
Più in generale per Nvidia lo scenario è misto. Se Microsoft deve fornire sia a OpenAI che al suo team interno guidato da Altman una capacità di elaborazione sufficiente per addestrare i modelli di intelligenza artificiale, potrebbe essere necessario aumentare i suoi acquisti pianificati di chip, anche da Nvidia.
Tuttavia, Altman ha anche trascorso del tempo in Medio Oriente a valutare l’interesse degli investitori per una nuova start-up che mira a creare chip a basso costo necessari per addestrare i modelli di intelligenza artificiale, secondo il Wall Street Journal. Se il suo interesse per l’hardware interno persiste, potrebbe accelerare le mosse esistenti di Microsoft per ridurre la sua dipendenza da fornitori di chip come Nvidia.
Un’altra ramificazione del turbamento di OpenAI potrebbe essere un focus più nitido su come sono strutturate le start-up AI. Microsoft non aveva un posto nel consiglio di amministrazione di OpenAI, che era strutturato come un’organizzazione senza scopo di lucro con il compito di dare priorità al bene sociale.
La start-up di intelligenza artificiale Anthropic, che ha ricevuto miliardi di investimenti da Amazon e Google, è istituita come una società di pubblica utilità, il che significa che il suo consiglio di amministrazione bilancia gli interessi finanziari e lo sviluppo responsabile dell’IA. Tuttavia, ha anche una struttura fiduciaria che significa che un organo indipendente di fiduciari alla fine eleggerà la maggioranza del suo consiglio, in un periodo di tempo graduale.
Tali strutture hanno lo scopo di ridurre i rischi dello sviluppo dell’IA, ma gli eventi di OpenAI potrebbero lasciare i sostenitori aziendali più diffidenti su come funzionano nella pratica.
19/11/23 Sole 24 Ore: OpenAI, dietro la cacciata di Altman timori su sicurezza e trasparenza
Marco Valsania NEW YORK Il Sole 24 Ore 19 nov 2023
A sollevare malessere nel board sarebbe stata l’eccessiva rapidità nel commercializzare nuovi prodotti La guida del gruppo affidata a interim a Mira Murati. Lascia anche il co- fondatore e direttore generale Greg Brockman
Battaglie e crescente animosità nel consiglio di amministrazione sono state alla radice di un drammatico cambio della guardia ai vertici di OpenAI, protagonista e simbolo della rivoluzione dell’intelligenza artificiale. Il fondatore, chief executive e volto pubblico del gruppo, il trentottenne Sam Altman, è stato improvvisamente defenestrato, tra lo shock dell’intera Silicon Valley. Il suo posto a interim sarà preso dalla chief technology officer Mira Murati in attesa della scelta di un successore.
Alla notizia della cacciata di Altman, anche il chairman, direttore generale e co- fondatore Greg Brockman ha annunciato le immediate dimissioni. La rivolta del board, da quanto è emerso, avrebbe visto in prima fila un terzo co- fondatore, il chief scientist Ilya Sutskever, e, almeno in parte, preoccupazioni per l’eccessiva rapidità nella commercializzazione di prodotti a fronte della sicurezza.
Il terremoto allunga ombre sul futuro dell’azienda e OpenAI si è affrettata ad assicurare che il proprio lavoro continuerà. Ha fatto sapere che la decisione di rompere con Altman è arrivata al termine di un esame delle azioni del ceo: non ha precisato quali, ma ha indicato che queste avrebbero « intralciato la sua capacità di esercitare le sue responsabilità » . E che « il board non ha più fiducia nella sua abilità di continuare a guidare » il gruppo e « una nuova leadership è necessaria per proseguire » . Ha affermato che lo stretto rapporto con Microsoft, che ha investito 13 miliardi per una eventuale quota del 49%, resta. Microsoft, colta a sua volta allo sprovvisto dall’annuncio, ha in seguito confermato la « partnership di lungo periodo » con OpenAI.
Il ceo di Microsoft, Satya Nadella, aveva però anche sviluppato una stretta relazione con Altman. La società – nata come non profit e divenuta in soli otto anni un colosso a scopo di lucro sotto la guida dell’imprenditore ed executive di venture capital – è inoltre al centro di nuove raccolte di fondi sulla base di valutazioni tra gli 80 e 100 miliardi, il triplo di pochi mesi or sono. Dopo lo straordinario successo del lancio nel 2022 della chatbot ChatGPT, in grado di generare testi e contenuti “umani”, ha previsto di superare il miliardo di dollari di entrate quest’anno e di moltiplicare le revenue il prossimo.
Altman ha pubblicamente indicato, in un iniziale post su X, di aver apprezzato e considerato « trasformativo » il suo impegno a OpenAI. Più duro Brockman: si è detto « scioccato e rattristato » dal terremoto, incapace di spiegarsi « cosa sia accaduto » . Stando ad una ricostruzione del Wall Street Journal, Altman considera la defenestrazione l’esito di scontri nel board e in particolare con Sutskever. Tra i temi di polemica: se OpenAI stesse tenendo conto adeguatamente della sicurezza nelle sue offerte al mercato, che vara sempre più celermente.
Brockman ha svelato la dinamica delle ultime ore: Sutskever aveva chiesto ad Altman un colloquio venerdì, per poi presentarsi in video- collegamento con l’intero board ( tranne lo stesso Brockman) e riferirgli che veniva licenziato in tronco. Il chief scientist, stando a indiscrezioni raccolte tra chi lo conosce, di recente era parso dedicato a intensificare la ricerca di sistemi “allineati” con “valori umani”. La sorpresa dell’annuncio è stata tanto più forte a fronte dell’ubiquità di Altman, fino agli ultimissimi giorni. Era reduce da convegni ai margini del vertice Apec e nelle scorse settimane era intervenuto alla prima conferenza di sviluppatori del gruppo. Era diventato un vero e proprio globetrotter per le nuove frontiere della cosiddetta intelligenza artificiale generativa, coinvolto in appuntamenti politici ai massimi livelli e nel sostegno allo sviluppo di regolamentazioni governative per affrontare i nuovi rischi. Ora sulla sua figura grava l’ombra del ceo definito poco « sincero » dal suo board. In cosa Altman non sia stato trasparente, al momento, rimane un mistero.
17/11/23 Le Rivoluzioni divorano sempre i propri figli: OpenAi saluta Sam Altman
DiTae KimSegui
17 novembre 2023 15:47 EST
Il CEO di OpenAI Sam Altman al vertice del CEO APEC a Moscone West il 16 novembre 2023 a San Francisco, California. JUSTIN SULLIVAN/GETTY IMAGES
OpenAI ha annunciato venerdì pomeriggio che Sam Altman è partito la società, dicendo che l’esecutivo “non era costantemente sincero nelle sue comunicazioni con il consiglio di amministrazione”.
Il Chief Technology Officer Mira Murati è stato nominato CEO ad interim.
15/11/23 MIT: Dietro la spinta del CEO di Microsoft Satya Nadella per mettere gli strumenti di intelligenza artificiale nelle mani degli sviluppatori
In un’intervista esclusiva con MIT Technology Review, Nadella condivide la sua visione del cambiamento della piattaforma per gli sviluppatorI.
MICROSOFT
A San Francisco la scorsa settimana, il visitatore a sorpresa preferito di tutti è stato il CEO di Microsoft Satya Nadella.
Al DevDay di OpenAI, il primo evento in assoluto per gli sviluppatori che si basano sulla sua piattaforma, Nadella è salito sul palco per unirsi al CEO di OpenAI Sam Altman, soffiando i capelli su un pubblico già elettrificato. “Voi ragazzi avete costruito qualcosa di magico”, sgorgò.
Due giorni dopo su un altro palco, in un’altra sede, in un’altra conferenza degli sviluppatori, Nadella ha fatto la sua seconda apparizione senza preavviso della settimana, questa volta su GitHub Universe. Lì Thomas Dohmke, CEO di GitHub, stava mostrando una nuova versione dello strumento di programmazione AI dell’azienda, Copilot, che può generare codice informatico dal linguaggio naturale. Nadella era effusivo: “Posso codificare di nuovo!” esclamò.
Oggi, Nadella sarà sul palco a parlare con gli sviluppatori di Microsoft Ignite, dove l’azienda sta annunciando ancora più strumenti di sviluppo basati su AI, tra cui un Azure AI Studio che permetterà agli sviluppatori di scegliere tra cataloghi di modelli non solo Microsoft, ma anche di artisti del calibro di Meta, OpenAI e Hugging Face, oltre a nuovi strumenti per personalizzare Copilot per Microsoft 365.
Se sembra che Nadella sia ossessionata dagli sviluppatori, non ti sbagli. Sta facendo il giro per pubblicizzare tutti i modi in cui possono utilizzare una nuova generazione di strumenti basati sull’intelligenza artificiale, come GitHub Copilot (Microsoft ha acquisito GitHub nel 2018) o la nuova suite di strumenti di sviluppo di OpenAI, una società in cui Microsoft avrebbe investito circa 13 miliardi di dollari.
La scorsa settimana, Nadella si è preso una pausa di 20 minuti da tutte le sue apparizioni sul palco per sedersi con MIT Technology Review per parlare di (avete indovinato) gli sviluppatori. Ha ripetutamente sottolineato l’attenzione di lunga data di Microsoft agli sviluppatori. Ma aveva anche un messaggio: il modo in cui creiamo il software sta cambiando radicalmente.
Nadella crede che sia in corso un cambiamento di piattaforma, che si rivelerà altrettanto significativo dei cambiamenti dal mainframe al desktop o dal desktop al mobile. Questa volta, la transizione è verso strumenti di intelligenza artificiale in linguaggio naturale, alcuni dei quali sostiene abbasseranno la barriera all’ingresso per lo sviluppo del software, renderanno gli sviluppatori esistenti più produttivi e alla fine porteranno a una nuova era di creatività.
Presentiamo Nadella con le sue stesse parole, qui sotto. Le sue osservazioni sono state modificate e condensate in qualche modo per la leggibilità.
SULLA RELAZIONE CON OPENAI
Una critica a OpenAI è che il suo stesso business è possibile solo tramite Microsoft, che ha dato alla startup miliardi di dollari e l’accesso alle risorse di cui ha bisogno per alimentare il suo modello di linguaggio ad alta intensità di calcolo. Eppure Microsoft è anche fortemente dipendente dalla tecnologia di OpenAI per alimentare servizi come GitHub Copilot, Bing e Office 365. Altman ha persino scherzato sulla partnership sul palco. Abbiamo chiesto a Nadella di questa relazione.
Ho sempre sentito che Microsoft è un’azienda platform-and-partner-first, e questo non è nuovo per noi. E quindi, entrambi siamo effettivamente codipendenti, giusto? Dipendono da noi per costruire i migliori sistemi, noi dipendiamo da loro per costruire i migliori modelli e andiamo sul mercato insieme.
NELLA SUA MISSIONE DI METTERSI DI FRONTE AGLI SVILUPPATORI
Nadella afferma che questo spostamento della piattaforma è abbastanza diverso da quelli precedenti che ritiene che l’azienda debba fornire agli sviluppatori non solo strumenti, ma anche un messaggio chiaro su ciò che sta pensando e su come gli sviluppatori possono venire avanti.
Ogni volta che hai un cambio di piattaforma, la cosa fondamentale è assicurarsi che la piattaforma sia onnipresente per gli sviluppatori per costruire tutti i tipi di cose nuove. Quindi, per noi, il compito più importante è rendere gli strumenti di sviluppo, le piattaforme di sviluppo, ampiamente disponibili.
La seconda cosa è che mostriamo anche la luce, giusto? Che si tratti di OpenAI che costruisce ChatGPT e poi innova su di esso, o noi che costruiamo Copilot e innoviamo su di esso. Ciò darà agli sviluppatori l’opportunità di distribuire le loro applicazioni. Quindi la cosa più importante in qualsiasi creazione di piattaforma è rendere la piattaforma biquiticamente disponibile e quindi aiutare gli sviluppatori a raggiungere il [loro] pubblico.
Questi sono i due obiettivi che abbiamo in tutte queste [conferenze].
SU COSA C’È DI DIVERSO IN QUESTO CAMBIAMENTO E PRODUTTIVITÀ
I guadagni di produttività negli Stati Uniti sono stati lenti negli ultimi 15 o più anni. L’ultimo enorme cambiamento della piattaforma, l’aumento dello sviluppo mobile, ha fatto poco per raggiungere una prosperità diffusa. Nadella dice che questa volta sarà diverso, in gran parte perché il passaggio all’IA alimenterà una rivoluzione creativa rendendo facile per chiunque generare nuovo lavoro, incluso il codice.
D’altra parte, la codifica oggi è un lavoro altamente qualificato e ben pagato, e c’è una certa preoccupazione che l’IA possa automatizzarla efficacemente. Nadella sostiene che i programmatori qualificati rimarranno richiesti, ma che i loro posti di lavoro cambieranno e saranno disponibili ancora più posti di lavoro. Nadella ha detto che prevede 1 miliardo di sviluppatori che creano sulle sue piattaforme, molti dei quali con poca o nessuna esperienza precedente con la codifica.
Ogni volta che hai qualcosa di così dirompente come questo, devi pensare allo spostamento e alle cause. E questo significa che si tratta di upkilling e riqualificazione, e in modo interessante, è più simile a quello che è successo quando i word processor e i fogli di calcolo hanno iniziato a presentarsi. Ovviamente, se tu fossi un dattilografo, è davvero cambiato drasticamente. Ma allo stesso tempo, ha permesso a un miliardo di persone di essere in grado di digitare nei word processor e creare e condividere documenti.
Non credo che gli sviluppatori professionisti saranno meno preziosi di oggi. È solo che avremo molte, molte gradazioni di sviluppatori. Ogni volta che stai sollecitando una chat Bing o ChatGPT, stai essenzialmente programmando. La conversazione stessa sta guidando un modello.
Penso che ci saranno molti, molti nuovi posti di lavoro, ci saranno molti, molti nuovi tipi di lavoro di conoscenza, o lavoro in prima linea, dove la fatica viene rimossa.
Penso che l’era mobile sia stata fantastica. Ha reso il consumo onnipresente di servizi. Non si è tradotto in una creazione onnipresente di servizi.
L’ultima volta che c’è stata un’ampia diffusione della produttività negli Stati Uniti e oltre a causa della tecnologia dell’informazione è stato l'[avvento del] PC. In effetti, anche i critici della tecnologia dell’informazione e della produttività, come Robert Gordon della Northwestern, hanno riconosciuto che il PC, quando si è presentato per la prima volta al lavoro, si è effettivamente tradotto in ampi cambiamenti di statistiche di produttività.
Quindi è lì che penso che sia questo, dove questi strumenti, come Copilot, vengono utilizzati da un ingegnere del software [principiante] a Detroit, per poter scrivere [codice]. … Penso che avremo un vero cambiamento nella produttività dell’industria automobilistica. Stessa cosa nella vendita al dettaglio, stessa cosa nel lavoro in prima linea e nel lavoro di conoscenza.
La barriera all’ingresso è molto bassa. Poiché è un linguaggio naturale, gli esperti di dominio possono creare app o flussi di lavoro. Questa, penso, è la cosa più eccitante di questo. Non si tratta solo di una cosa guidata dal consumo. Non si tratta di creazione d’élite. Si tratta di creazione democratizzata. Sono molto, molto fiducioso che inizieremo a vedere i guadagni di produttività in modo molto più ampio.
SULLA PROTEZIONE DEGLI SVILUPPATORI
Numerosi casi di proprietà intellettuale e cause collettive sono dinanzi ai tribunali statunitensi su questioni di fair use. Almeno uno individua GitHub Copilot in particolare, sostenendo che gli strumenti generativi di Microsoft e OpenAI, che sono addestrati sul codice open source, equivalgono alla pirateria del software. C’è il timore che le persone che usano questi strumenti possano essere soggette a rivendicazioni di proprietà intellettuale. Microsoft sta cercando di affrontare questi problemi con un’ampia politica di indennizzo. OpenAI ha anche annunciato la propria politica di indennizzo, Copyright Shield, alla sua conferenza DevDay.
Fondamentalmente questi grandi modelli strisciano e ottengono contenuti e poi si allenano su quel contenuto, giusto? Se qualcuno non vuole che il proprio contenuto venga scansionato, abbiamo grandi controlli granulari nei nostri crawler che consentono a chiunque di impedirgli di strisciare. In effetti, abbiamo controlli in cui puoi farlo scansionare solo per la ricerca, ma non per la formazione di modelli linguistici di grandi dimensioni. È disponibile oggi. Quindi chiunque voglia davvero assicurarsi che i propri contenuti non vengano presi per la riqualificazione può farlo oggi.
La seconda cosa, ovviamente, è che penso che i tribunali e il processo legislativo in una certa combinazione dovrò decidere cosa è fair use e cosa non lo è fair use.
Abbiamo preso molto controllo per assicurarci di essere solo modelli di formazione e stiamo usando i dati per addestrare modelli che ci sono autorizzati e su cui crediamo di avere una posizione legale.
Se si tratta di esso, lo concitenzioso in tribunale. Ci assumeremo questo onere in modo che gli utenti dei nostri prodotti non ne detti preoccupare. È così semplice, che è assumersi la responsabilità e trasferirla dai nostri utenti a noi. E naturalmente, saremo molto, molto consapevoli di assicurarci di essere dalla parte giusta della legge lì.