11/03/23 Polizza assicurazione Cattolica cosa intendo fare io. (Ci ho pensato tutto il giorno…..)
*** per semplicità continuo a chiamarla Cattolica anche se ora è diventata Generali.

Come sapete io sono sempre stato un fans della polizza soci della Cattolica una delle migliori sul mercato per i “caricamenti” bassissimi.
La avevo sottoscritta perché per le sue caratteristiche – che ho tante volte spiegato – mi avrebbe garantito un rendimento accettabile anche in un momento di tassi bassi ed in effetti quando il rendimento del bot ad un anno è sceso sotto zero Cattolica ha reso.
Con il 2022 è cambiato tutto: l’esplosione dell’inflazione ha obbligato ad alzare i tassi e adesso i titoli di stato a breve pagano interessi netti sopra il 3% parecchio più alti di quelli che ci possiamo attenderci dalla gestione separata della assicurazione e probabilmente tali resteranno per ancora qualche anno.
Io ero orientato a tenerla ragionando sul lungo termine ma nel frattempo la situazione si è molto aggravata. L’effetto del rialzo dei tassi ha provocato un forte calo dei prezzi delle obbligazioni e dei titoli di stato dove avevano investito le banche e le assicurazioni che se li dovessero vendere ora porterebbero a casa delle perdite colossali.
Il problema è: perché vendere? Perché se sul mercato si sparge la paura tutti corrono a prelevare e allora banche\assicurazioni DEVONO vendere per fare fronte alle richieste.
Per questo motivo in America in 2 giorni è saltata la Silicon Valley Bank 16’ banca del paese: l’ente di garanzia dei depositi ne ha preso il controllo venerdì per liquidarla. L’assicurazione statale in America garantisce fino a 250.000 dollari: lunedì tutti i risparmiatori si troveranno a disposizione sul conto i loro soldi fino a 250.000$ per la parte eccedente si vedrà se e quanto si ricaverà dalla liquidazione. E il problema che almeno 150 miliardi – soprattutto di aziende high tech e startup NON sono assicurati. Ne parlo diffusamente QUI
Voci autorevoli stanno chiedendo al governo di intervenire entro l’apertura dei mercati Lunedì perché il GROSSO RISCHIO è che in un clima di si salvi chi può parta la corsa ai prelevamenti per le banche considerate a torto o a ragione a rischio e allora i crolli si susseguiranno a catena.
E le assicurazioni? Anche i soldi delle polizze dei clienti sono investiti per la maggior parte in titoli di stato\obbligazioni che al momento scontano una grossa perdita potenziale (complessivamente 56 miliardi a fine 2022 ma con l’ulteriore aumento dei tassi saranno ora di più) Isvap (l’ente che controlla le assicurazioni) tiene sotto controllo il “solvency ratio” (la capacità della assicurazione di far fronte ai riscatti) chiedendo in caso di rischio di aumentare il capitale sociale.
E siamo arrivati ad Eurovita una compagnia da 19 miliardi di raccolta messa insieme da Cinven un fondo private inglese comperando portafogli di polizze da vari operatori. Da buon fondo avvoltoio negli anni buoni Cinven ha spolpato la compagnia e adesso si è rifiutato di capitalizzarla per ricostruire il Solvency. ISVAP HA COMMISSARIATO EUROVITA e sospeso i riscatti fino al 31/3
In queste condizioni nessuno la vuol comperare neanche gratis ma tutti sperano che per evitare l’impatto disastroso sul mercato le grosse assicurazioni e le banche che ne hanno distribuito i prodotti mettano mano al portafoglio e la salvino. Però intanto il tempo passa e la scadenza si avvicina.
Cosa comporta la liquidazione di Eurovita? Che i titoli in portafoglio verrebbero venduti portando a casa le perdite e che queste perdite verrebbero ripartite fa gli assicurati. Sarebbe uno shock terribile per l’italiano medio scoprire che la sua assicurazione vita considerata fino ad un minuto prima l’investimento più sicuro non lo è che che invece dei 10.000 euro scritti sull’ultimo rendiconto gliene vengono restituiti 9.000 o 8.500.
Partirebbe subito una corsa ai riscatti in grado di impensierire anche chi come le Generali ha le spalle molto più robuste di Eurovita.
E da qui NASCE LA MIA PAURA: che di fronte ad un evento fortemente destabilizzante il legislatore intervenga mettendo dei paletti all’uscita: ad esempio la possibilità di prelevare al massimo il 20% ogni anno per dar modo alle compagnie di far fronte ai riscatti con i titoli in scadenza senza dover vendere in perdita.
Perché una cosa è chiara: se salta EUROVITA nessuno metterà più un euro nelle polizze vita.
E allora? Allora io martedì (lunedì da noi è la festa del santo patrono) vado in agenzia e riscatto la mia polizza.
Larga la foglia… stretta la via … dite la vostra che io ho detto la mia….
ABC delle assicurazioni Ramo Primo
Cominciamo con lo spiegare cosa sono le assicurazioni Ramo Primo: sono – o meglio erano – la forma tipica di risparmio fatta con una compagnia di assicurazione.
Il sottoscrittore versava una cifra alla assicurazione – una tantum oppure con un versamento annuale – questa la investiva in una “gestione separata” e riconosceva il guadagno di questa gestione all’assicurato al netto di una loro commissione annua di gestione.
I vantaggi evidenti di una assicurazione di questo tipo erano (e poi vedremo perché erano…)
il rendimento minimo garantito: l’assicurazione indipendentemente dai risultato della sua gestione garantiva un rendimento minimo annuale. Che con il tempo si e’ via via ridotto fino a zero ma questo come vedremo non inficiava la validità del prodotto.
il consolidamento del risultato Questo e’ particolarmente importante: quello che e’ guadagnato ogni anno si consolida e non può essere più intaccato. Facciamo un esempio confrontandolo con un fondo di investimento obbligazionario: da inizio d’anno tutti i fondi obbligazionari a causa dell’aumento dei tassi di interessi sono scesi. Quello che era il guadagno a fine anno adesso non c’e’ più, invece con una polizza di assicurazione ramo primo il guadagno a fine anno si è consolidato e rimane.
L’esenzione dal bollo del 2xmille annuo sembra poco ma su tanti anni incide
L’impignorabilità e l’insequestrabilità purché non vi siano intenti elusivi. Ma questo interessa a poche persone (chi ha un attività che potrebbe potenzialmente fallire)
L’esenzione dalla imposta di successione anche qui vista l’attuale (2022) esenzione per importi inferiori a 1 milione per erede interessa pochi privilegiati.
La possibilità di lasciare i soldi a chi si vuole sempre in esenzione di imposta ad esempio all’amante giovane … (sempre comunque facendo salva la legittima: se uno ha moglie e figli parte del patrimonio va per legge a loro. Se una assicurazione con beneficiario terzo va ad incidere su questa parte dell’eredità l’assicurazione è impugnabile)
Come funziona la gestione separata
La “gestione separata” per mezzo della quale l’assicurazione gestisce i soldi degli assicurati ha una caratteristica cruciale: la valutazione al costo storico. Bisogna cercare di capire bene come funziona per avere chiari i pregi e difetti delle polizze Ramo Primo.
Confrontiamola con un fondo di investimento obbligazionario. Questo ha in portafoglio una serie di titoli – Btp Cct obbligazioni societarie etc. – ogni giorno il fondo calcola il suo patrimonio in ragione del prezzo di ogni singolo titolo e pubblica il valore della quota sul giornale. Questo comporta che in un periodo di tassi calanti come quello che abbiamo vissuto per lungo tempo fino all’anno scorso il prezzo dei titoli sale e di conseguenza anche il valore del fondo. Quando il ciclo si inverte e i tassi cominciano a salire come sta succedendo ora, i prezzi dei titoli scendono e di conseguenza anche il valore del fondo.
Esemplifico la cosa con il grafico a 5 anni dell’ETF che investe nei titoli di stato italiani a 10 anni salito a ottobre 2021 per poi crollare man mano che l’inflazione faceva aumentare i tassi di interesse sul mercato:

Invece la “gestione separata” lavorando a costo storico valuta il suo patrimonio non sulla base del valore puntuale dei titoli che contiene al suo interno ma a quello che le sono costati al momento dell’acquisto.
Ad esempio un Btp 2037 anni acquistato nel 2012 all’emissione a 90 man mano che i tassi sono scesi ha visto il suo prezzo via via lievitare fino a 140 ma per la gestione separata e’ sempre rimasto in carico 90: un milione acquistato per 900.000 euro sulla contabilità della gestione è sempre rimasto a 900.000 euro anche se ad un certo punto ne valeva 1.400.000.

Queste plusvalenze non contabilizzate hanno permesso di creare un “tesoretto” che utilizzato accortamente (vendendo di volta in volta parte di questi titoli contabilizzandone le plusvalenze) ha permesso alla gestione separata di riconoscere ogni anno un certo rendimento anche negli ultimi tre anni quando i tassi a breve erano andati a zero se non sotto.
E questo per chi voleva investire della liquidità praticamente senza rischio e portando a casa un rendimento accettabile e’ stata una manna.
Perché equipararla alla liquidità quando le assicurazioni vita sono nate per essere un investimento a lunga scadenza? Semplice: perché la garanzia del consolidamento annuo del rendimento la rendeva di fatto un BOT ad un anno con la differenza che gli ultimi 3 anni i BOT hanno avuto rendimenti negativi mentre grazie al “tesoretto” le assicurazioni ramo primo sono riuscite a riconoscere rendimenti superiori al 2%
Questo il rendimento della mia assicurazione personale: una Cattolica Socio Più da quando la ho sottoscritta e il suo confronto con l’ETF sui titoli di stato italiani 1-3 anni di durata:

La scelta opportunistiche e’ stata vincente però solo per chi la aveva presa per tempo: a causa del “costo” di questi prodotti (la garanzia del consolidamento del risultato scarica il rischio sulla compagnia e la obbliga a consistenti accantonamenti) le Compagnie di Assicurazione li hanno via via eliminati dal catalogo. Ora esistono solo come specchietto per le allodole nelle Unit Linked.
29/09/22 Valutazioni sul momento attuale
Adesso il mercato e’ cambiato ed i tassi stanno salendo. Quali sono i riflessi di questo sulle “gestioni separate” ed in ultima analisi sul rendimento per gli assicurati?
Non buoni. Il rialzo dei tassi ha abbassato il prezzo dei titoli lunghi in portafoglio – vedi sopra il BTP 2037 che da 140 è sceso a 101 e quindi ridimensionato il “tesoretto” di plusvalenze da cui pescare per fare i rendimenti. D’altro canto il rialzo permette di investire i titoli che scadono e le cedole a tassi di interesse più alti, ma data la lunga duration del portafoglio prima che questa sostituzione riesca a rialzare il rendimento medio della gestione ci vorranno minimo quattro cinque anni.
Chi si era avvicinato alle Ramo Primo unicamente per investire della liquidità in un periodo di tassi bassi di fronte a BTP che a 10 anni rendono quasi il 4% e a 3 anni al 2,60% potrebbe pensare di uscire e farsi un giardinetto di BTP scalettati.
PERO’
Val la pena di rinunciare in momenti come questi allo “scudo” di primarie Compagnie di Assicurazione?
E poi una volta scesi dal Tram non ci si potrà più risalire un domani visto che questa tipologia di prodotti è di fatto scomparsa dagli scaffali…
02/10/22 Art Sole 24 Ore su Ass. Generali
Voci di cessione dei parte delle polizze vita per l’assorbimento di capitale che comportano

08/12/22 altro articolo del Sole 24 Ore su Ass Generali
Sempre sulla cessione di polizza ramo primo per la scarsa redditività per la Compagnia

24/12/22 Art Sole 24 Ore sulle ramo primo: minus e dinamica dei riscatti
La dinamica dei riscatti potrebbe avere un impatto significativo sui conti delle società di assicurazione visto che la maggior parte delle vecchie polizze è a consolidamento del risultato annuale con rendimento minimo garantito che obbligherebbe le Compagnie a coprire in proprio le minus che si verrebbero a contabilizzare nelle gestioni separate a fronte delle vendite

01/02/23 Art Sole 24 L’iter della cessione del portafoglio polizze vita di Generali va avanti…

02/02/23 Art Sole 24 Ore: Eurovita commissariata..
Solita storia: l’Hedge Fund che la aveva comperata la ha spolpata estraendo 100 milioni di dividendi per se… Adesso che viste le diverse condizioni di mercato ci sarebbe bisogno di irrobustire il patrimonio con un robusto aumento di captale il fondo si tira indietro…

07/02/23 Commissario blocca “temporaneamente” i riscatti delle polizze Eurovita


08/02/23 Sole 24 Ore: Generali in attesa delle offerte per le polizze che vuole cedere
Certo che dopo quello che sta succedendo con Eurovita SPERO che Generali ci pensi su non una ma due volte prima di cedere le polizze ad un operatore terzo che con questi chiari di luna ci vuole un niente a scatenare la corsa ai riscatti…

17/02/23 Sole 24 Ore: punto sulla situazione e del mercato polizze vite
Spero che i 56 miliardi di minusvalenze latenti siano un errore di stampa…

18/02/23 Plus Sole 24 Ore: Le Assicurazioni alle sfida del rialzo dei tassi
Ripete con un certo ritardo le mie considerazioni iniziali di sei mesi fa – modestamente… – l’uso delle polizze ramo primo fatto in maniera “opportunistica” per attraversare senza danni gli anni di tassi negativi sta generando ora che i tassi si sono stabilizzati ad un anomalo aumento dei riscatti.

18/02/23 Plus Sole 24 Ore: lo stato di salute delle compagnie di assicurazione
Secondo i dati la “mela marcia” Eurovita non dovrebbe aver – ancora – infettato il paniere…

18/02/23 Plus Sole 24 ore: e in caso di liquidazione? le gestioni separate che separate non sono…

21/02/23 Il Sole 24 Ore: Eurovita servono 400 milioni..
Di fatto dicono due cose: che il buco lo hanno fatto riempiendosi di titoli di stato tedeschi e francesi a rendimento NEGATIVO e che le grosse compagnie devono obtorto collo intervenire se no crolla tutto…

07/03/23 Il Sole 24 Ore: Eurovita salvataggio di sistema

15/03/23 Sole 24 Ore: tutto va ben madama le Generali ma….

23/03/23 Sole 24 Ore: Eurovita verso l’amministrazione straordinaria
Non poteva che finire così… Attenti all’accento alla corsa ai riscatti…

24/03/23 Sole 24 Ore: passo dopo passo verso il baratro …

Buongiorno Gianni, interessantissime considerazioni: al di là di quello che sta succedendo (piuttosto grave) e fortuna che se ne parli (ancora) poco o nulla in tv, altrimenti si scatenerebbe un po’ di panico come minimo, ritieni le gestioni separate ancora uno strumento valido? temo che ci vorrà un bel po’ di tempo prima che tornino ad essere competitive come rendimento con i titoli di stato (addirittura il bot è salito al 3%). ovviamente, come dici nell’articolo, se si scende, poi si perde la poltrona, quindi si tratta di scelta netta e senza ripensamenti..grazie e buona giornata
Cosa posso risponderti… come vedi da quanto ho scritto il fatto che il rialzo dei tassi avrebbe creato problemi alle assicurazioni esposte sulle ramo prima lo avevo subodorato in tempi non sospetti… prima che scoppiasse il bubbone.
Che fare: io ho una Cattolica che adesso è diventata Generali. Certo se dovessi fare una valutazione meramente contabile ora ed adesso sarebbe da switchare in un paniere di titoli di stato ma io SE resta Generali la tengo per tutta una serie di ragioni che anche extrafinanziare. Se la cedono ad un fondo private la liquido subito. Ma non credo che Generali in questo momento si vada ad assumere un rischio reputazionale così rilevante… O almeno lo spero….
” se si scende, poi si perde la poltrona ” esiste sempre anche la possibilità di riscattare parzialmente questi prodotti ed indirizzare la liquidità verso forme di investimento più remunerative. Così facendo la poltrona non la perderesti.
.. beh proprio sempre no, vedi Eurovita …
Per sempre non esiste ! I cambiamenti ai vertici delle società distorcono la sicurezza verso le grandi compagnie ! Credo che per tutto valga avere uno sguardo verso il lungo periodo, ma senza perdere le opportunità nel breve e nel medio…. Portare a casa la pagnotta , prima che bruci…..