L’importanza di chiamarsi “Protetto”

Un mio amico che ha il conto alle Poste mi ha chiamato perché gli hanno proposto di investire in “BancoPosta Investo Protetto 2028” e allora sono andato a darci un’occhio.

Il volantino è ben fatto e al risparmiatore medio fa pensare “finalmente un prodotto PROTETTO con tutte le inc.late che ho preso l’anno scorso sui miei investimenti questo e’ come il cacio sui maccheroni” Pero’ per precauzione è meglio entrare nel sito di BancoPosta per capire meglio:

Qui cominciano a precisare che si tratta di un fondo flessibile che PUNTA a proteggere il tuo investimento e che comunque ha un profilo di rischio rendimento di 3 su 7. L’investitore smaliziato mangia subito la foglia: Puntare non è sinonimo di Garantire e un livello di rischio 3 non è compatibile con un prodotto a capitale garantito. Ma questo lo capisce un risparmiatore che si è fatto un minimo di informazione su come funzionano i mercati: quanti ce ne sono fra i clienti di Poste Italiane.

E’ vero che in sede di sottoscrizione al cliente viene consegnato anche il KID e nel Kid a leggerlo si trova tutto … e noi proviamo a leggerlo…

Minimizzare le probabilità’ di perdita del capitale investito: appunto!

E poi la normativa europea prevede che nel KID vengano simulati diversi scenari dei mercati per vedere l’impatto potenziale sull’investimento:

E qui il le carte vengono messe in tavola: Non esiste un rendimento minimo garantito e alla fine dei sei anni dei 10.000 euro investiti ci si può’ trovare fra 3.260 e 17.620 euro a secondo di come sono andati i mercati.

Veniamo ai costi anche questi elencati nel KID:

Un 1% annuo senza commissioni di sottoscrizione.

Visto che NON vi sono costi di sottoscrizione vi è il tunnel delle commissioni di uscita, a scalare fino al sesto anno (e queste le troviamo sul prospetto)

TIRIAMO LE CONCLUSIONI

E’ un fondo flessibile tutto sommato onesto e a costi moderati che nel panorama delle schifezze costosissime collocate ai risparmiatori da banche e reti non sfigura proprio. E’ appena uscito quindi non sono in grado di valutare l’eventuale “valore aggiunto” del gestore (Epsilon del gruppo Intesa San Paolo).

Ma detto questo che ci azzecca l’Investo PROTETTO che c’e’ nel nome?

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