08/11/24 Ho gettato la spugna portando a casa una discreta perdita.
D’altronde chi poteva immaginare che un giudice avrebbe bloccato l’accordo per tutelare gli acquirenti di un bene di consumo primario così indispensabile come le borsette di lusso…
Sono uscite le trimestrali sia di Tapestry (l’acquirente) che di Capri. Mentre il primo ha tenuto botta dopo aver ristrutturato e rilanciato i suoi marchi Capri è uscita con dei numeri brutti (è logico: si erano venduti perche’ si sarebbero dovuti affannare? la patata bollente sarebbe finita in mano a Tapestry…) questo vuol dire che se l’accordo salta la società si trova nella cacca… con dei marchi da rilanciare in un contesto di mercato tutt’altro che positivo
E io mi sono andato a leggere le trascrizioni delle conferenze call della trimestrale: ambedue le società dicono di aver presentato ricorso contro la decisione del giudice ma più come atto dovuto che altro. Sopratutto Tapestry: mi è sembrato di leggere fra le righe quasi un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo…
E allora? Allora niente: si vende e si esce.
27/10/24 Corriere della Sera: e adesso?
25/10/24 Barron’s: Capri crolla mentre Tapestry aumenta dopo il blocco della fusione. Ecco perché.
Le azioni di Capri Holdings sono crollate nel loro giorno di negoziazione di sempre mentre gli investitori si rilussano dalla decisione di un giudice di bloccare la fusione prevista della società di lusso con TapestryTPR+13,54%. La società aveva fatto affidamento sull’accordo come un modo per uscire da un punto stretto, segnato da trimestri di rallentamento delle vendite e dei profitti.
La domanda nella mente di molti investitori è cosa c’è dopo?
Le azioni sono scese del 49% al loro punto più basso in quattro anni.
Giovedì pomeriggio Il giudice distrettuale Jennifer Rochon ha inferto a Capri un duro colpo quando si è pronunciata a favore di una richiesta della Commissione federale per il commercio per un’ingiunzione preliminare che bloccasse la fusione tra i rivali del lusso.
Tapestry aveva annunciato l’intenzione di acquisire Capri nell’agosto 2023. La FTC ha citato in giudizio per bloccare la transazione ad aprile, sostenendo che avrebbe frenato la concorrenza nel mercato delle cosiddette borse “di lusso accessibili” o borse meno costose.
Tapestry e Capri hanno detto che prevedono di presentare ricorso in conformità con l’accordo di fusione, ma la reazione del mercato suggerisce che gli investitori vedono una bassa possibilità che l’accordo vada avanti.
Questa è una notizia particolarmente negativa per Capri e i suoi investitori, molti dei quali stavano scommettendo sull’acquisizione come un modo per migliorare la situazione finanziaria dell’azienda. L’azienda è è stato in cattive condizioni per diversi quarti ormai, con vendite e redditività che scivolano “considerevolmente” a causa degli passi falsi a Michael Kors, che rappresenta più della metà delle entrate di Capri, e un rallentamento del mercato dei beni di lussodi lusso negli Stati Uniti, ha scritto Dana Telsey, CEO di Telsey Advisory Group, in una nota venerdì.
Mentre la direzione aveva cercato di cambiare il marchio Michael Kors anche prima che l’accordo fosse annunciato, gli sforzi si sono bloccati date le aspettative che il team di gestione di Tapestry avrebbe preso l’iniziativa nello sforzo di revisione. Ora sembra sempre più improbabile.
“L’azienda ha perso un anno per intraprendere misure strategiche significative per rivitalizzare Michael Kors o migliorare la redditività sui suoi banner Choo e Versace, forse rimanendo ulteriormente indietro nella sua capacità di posizionare meglio i suoi marchi in modo competitivo sul mercato”, ha scritto Telsey.
Il calo delle azioni di Capri venerdì riflette anche un senso di incertezza su ciò che sta accadendo in azienda. A causa dell’acquisizione, Capri non ha ospitato chiamate o aggiornamenti regolarmente programmati con la comunità degli investitori in circa un anno, ha osservato l’analista di Citi Paul Lejuez.
Le prospettive sono decisamente più soleggiate per Tapestry, i cui dati finanziari e marchi sono in forma migliore, dicono gli analisti. Le azioni sono aumentate del 14%, sulla buona strada per il loro più grande aumento percentuale in più di due anni.
“Sulla base delle conversazioni con gli investitori, l’acquisizione di CPRI è stata vista come un accordo costoso (dato il deterioramento delle prestazioni di CPRI) che avrebbe aumentato il rischio di TRP”, ha scritto Rick Patel, analista di Raymond James. Ora che l’accordo potrebbe non andare avanti, le prospettive dell’azienda sembrano più certe, ha detto.
Se l’accordo crolla, libererebbe anche capitale per Tapestry per riacquistare potenzialmente azioni e guidare la crescita degli utili, ha detto Telsey. Tapestry ha sospeso i riacquisti di azioni quando è stato annunciato l’accordo.
Entrambe le società riportano i risultati all’inizio di novembre. Gli investitori si sintonizzeranno per le notizie su come la decisione del tribunale influenzerà le loro finanze.
14/10/24 BRUTTE NOTIZIE DA CAPRI HOLDING: IL GIUDICE HA BLOCCATO L’ACQUISTO.
A botta calda perde il 50% vediamo domani le reazioni.
16/08/24 Aggiornamento: sono andato a leggermi la trascrizione della conferenza di presentazione untile trimestrale di Tapestry. Ribadiscono la loro determinazione di chiudere l’acquisizione di Capri entro fine anno.
Ricordate: offre 57$ per azione. Ok il mercato non ci crede visto che adesso Capri quota su 32$ ma se stavolta il mercato avesse torto…
Riepilogo l’antefatto: Tapestry – che controlla i marchi Coach e Kate Spade – aveva annunciato un OPA su Capri – che a sua volta controlla Michael Kors e Jimmy Choo – offrendo 57$ per azione per creare un gruppo forte nel settore delle borse in grado di competere con i colossi francesi.
Ma la Commissione Federale sul Commercio – la FTC – ha comunicato la scorsa settimana che si opporrà alla fusione perche’ crea minore concorrenza nel settore della “affordable luxuy” .
E qui bisogna aprire una parentesi:
Il mercato della moda e’ segmentato in grosso modo tre categorie:
Al TOP ci sono gli ultra ricchi che crisi o non crisi continuano a comperare senza porsi limiti di spesa
IN MEZZO ci sono “clienti aspirazionali” cioè quei clienti ai quali piace comperare prodotti di alta moda ma non sono così ricchi da non dover tener conto della situazione generale dell’economia e quindi delle loro finanze.
AL DI SOTTO quelli che si devono accontentare dell’ “affordable luxury” la moda alla portata di più tasche.
La “clientela aspirazionale” rappresenta un mercato di 270 Miliardi di dollari ed e’ composta da persone che acquistano almeno un articolo di lusso all’anno e hanno speso tra 3.000 euro, o circa 3.200 dollari, a 10.000 euro in moda all’anno. Ora la crisi economica e soprattutto l’alta inflazione sta colpendo questa fascia di clientela che stanno frenando gli acquisti di moda o si rivolge ad una fascia di prodotti meno costosi.
E’ per questo che il settore nel suo complesso non sta andando bene tanto è vero che l’ETF del lusso ha perso l’ultimo anno un 3% mentre l’ S&P500 ha guadagnato il 23%
Ma all’interno del settore hanno continuato ad andar bene le aziende come Brunello Cucinelli, Prada, e Hermes che servono la clientela degli ultra ricchi (non e’ nell’ETF ma lo stesso succede con Ferrari che non conosce problemi di vendita) e quelle di fascia bassa come Tapestry e Capri.
Morale della favola: l’acquisto di Capri è stato messo in discussione ma non e’ ancora tramontata e comunque Capri presidia una fascia di mercato che continua a crescere.
Ergo e’ un gioco QUASI Win-Win: se l’operazione va in porto si portano a casa 57$ rispetto ai 35 di adesso… Se l’operazione va male il mercato lo dovrebbe aver già scontato e quindi altri grossi cali non ce ne dovrebbero essere e si resta con una società con buone prospettive di crescita.
Poi siete tutti adulti e vaccinati – e io ho pubblicato ben in evidenza il mio DISCLAIMER – quindi…